Ancora sconcerto continua a suscitare nel casertano l’approvazione da parte del consiglio regionale della Campania del ddl “Disposizioni sui tempi per gli interventi di riqualificazione ambientale delle cave ricadenti in aree ed in Zone altamente critiche (ZAC) e per le cave abbandonate del Piano Regionale delle Attività Estrattive”.
Si ricorda che il ddl è stato approvato con 23 voti favorevoli, su 39 presenti, 15 voti contrari (Forza Italia e Movimento Cinque Stelle) ed 1 astenuto.
Non solo per il territorio provinciale, ma anche e soprattutto per il capoluogo, questa approvazione è un avera e propria disgrazia che permette la continuazione di un’attività altamente insalubre, posta tra l’altro a pochissima distanza dal costruendo (?) Policlinico universitario.
A differenza di tutto il gruppo regionale del PD, contrario al provvedimento il Presidente della Commissione regionale Ambiente Gennaro Oliviero che ha sottolineato: “Ribadisco la mia posizione di contrarietà alla prosecuzione delle cave, una posizione che ho formalizzato, nella precedente legislatura, nella proposta di legge che ho presentato per chiudere definitivamente le cave nel territorio casertano dove ci sono ben 442 cave, che interessano 75 comuni su 104, checonferiscono a questo territorio un aspetto lunare e che conferiscono a Terra di Lavoro il primato delle attività estrattive e della devastazione ambientale”.
Voto contrario è stato espresso anche dal capogruppo di Campania Libera, Psi, Davvero Verdi Francesco Emilio Borrelli per le gravi perplessità che il provvedimento suscita.
Il presidente della Commissione speciale “Terra dei Fuochi, bonifiche, ecomafie” del Consiglio regionale della Campania Gianpiero Zinzi (nella foto) ha prima affidato ad un tweet la manifestazione del proprio netto dissenso: “In Campania fatto strano: Verdi e Pd vogliono proroga attività estrattive, @AngeloBonelli1 @erealacci nulla quaestio? #ambientalisti #nocave” chiamando in causa il Presidente della Commissione Ambiente e Territorio della Camera dei deputati Ermete Realacci ed il coordinatore nazionale esecutivo dei Verdi Angelo Bonelli che ha successivamente annunciato di voler impugnare la legge regionale sul Governo del Territorio approvata in Consiglio regionale. In questo modo il consigliere Zinzi ha sottolineato la strana discrasia tra la linea di condotta seguita dai Verdi a livello nazionale ed a livello campano.
In aula poi Zinzi non ha mancato di marcare la propria contrarietà alla continuazione dell’attività estrattiva in una terra, quella casertana, già martoriata da roghi ed incendi, nubi tossiche, ecoballe, rifiuti tossici disseminati su tutto il territorio, mancate bonifiche, ma nessuno, soprattutto dai banchi del PD, ha avuto il coraggio di prendere la parola per motivare il proprio Sì ad un decreto fortemente voluto in prima persona dal Governatore della Campania Vincenzo De Luca.
Povera Caserta!