Caserta

JuveCaserta: Iavazzi urla al complotto e ricorre al TAR

La giornata di oggi sarà ricordata come una delle più tristi, se non la più triste, della storia recente della JuveCaserta.

In uno JuveCaserta Store blindato da polizia, carabinieri e GdF, il patron della JuveCaserta Raffaele Iavazzi, in compagnia del suo legale Giuseppe Cicala, ha raccontato, accompagnato da una serie pressocchè infinita di carte, la sua personale verità riguardo l’esclusione della JuveCaserta dal prossimo campionato di Lega A che lunedì scoprirà il suo nuovo calendario con una X al posto della Vanoli Cremona in attesa che venga ufficializzato il ripescaggio della formazione lombarda al posto dei bianconeri.

Durante la lunga conferenza stampa, trasmessa interamente in diretta sulle frequenze di Radio PRIMARETE, un amareggiato Iavazzi ha dichiarato che “Il sistema era stanco di Caserta e ci hanno fatto fuori. La Com.Te.C. ha fatto due pesi e due misure. Farò ricorso al TAR per dimostrare che avevo ragione”.

Il patron ha poi aggiunto: “Il mio errore più grande è stato quello di credere in questa città e nei suoi rappresentanti. Nessuno mi ha dato una mano e non mi sento colpevole. Ho letto una serie di fandonie tra cui presunti bilanci falsi. Ribadisco, con il conforto dei miei legali e dei miei esperti in materia amministrativa, che non c’era alcun bisogno di ricapitalizzare e che non avevamo alcun lodo esecutivo. D’altronde, se non fossi stato più che sicuro, non avrei certo sprecato soldi per iscrivere la società ed ingaggiare coach e giocatori. È stata solo una scelta “politica”: Cremona ha soldi e capacità economica molto più di Caserta. A me invece la città (NdR: leggi sindaco) mi ha assicurato che il consorzio – prima che questi si dimostrasse essere l’ennesimo bluff – avrebbe poi rilevato il 72% della società…”

Inoltre, insieme al suo legale, Iavazzi ha menzionato come altre 6-7 squadre (NdR: senza poter ovviamente fare nomi) si sono presentate con una situazione debitoria molto più grave della JuveCaserta, ma che sono state “trattate meglio” dalla FIP in quanto economicamente più floride e più “consistenti” a livello societario.

Sulla scelta poi della presunta mancata ricapitalizzazione e della rateizzazione della famosa “cartella esattoriale incriminata” (che risolve il comma 7 della delibera 346 della Com.Te.C., ma non il comma 1 e 2 riguardanti il rapporto Ricavi/Indebitamento/Patrimonio Netto), Iavazzi ha sostenuto come questa fosse la strada meno tortuosa da percorrere per le casse della società bianconera.

Ora alla JuveCaserta non resta che il ricorso al TAR del Lazio, ma il patron ha già annunciato che, anche in caso di accoglimento del ricorso, non continuerà la sua avventura nel mondo della palla a spicchi.

E così, ancora una volta, ad uscire veramente sconfitti da tutta questa vicenda sono i tifosi, quei 2500-3000 che c’erano anche il 7 maggio scorso contro Sassari. Nell’ultima volta della JuveCaserta in Lega A.

(Francesco Gazzillo)

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