Presentato dal patron della JuveCaserta Raffaele Iavazzi il ricorso al Collegio di Garanzia del CONI avverso la delibera della Federazione Italiana Pallacanestro (FIP) che ha escluso la JuveCaserta dalla serie A.
Il lavoro dei legali incaricati da Iavazzi è stato quello illustrare punto per punto tutti gli adempimenti rispettati dalla società casertana per l’ammissione nella massima serie, già conquistata sul parquet.
Martedì la società di Pezza delle Noci sul web ufficiale ha emesso uno comunicato: “La Federazione Italiana Pallacanestro, nella serata di ieri (NdR: lunedì 17 luglio), ha comunicato per posta elettronica a questa società che <<il Consiglio federale, nella riunione svoltasi in data 14 luglio 2017, visto il verbale della Commissione Tecnica di Controllo riunitasi il 13 luglio 2017, ha deliberato di non ammettere al Campionato di Serie A, anno sportivo 2017/2018, la società Basket Juvecaserta Srl >> allegando lo stralcio della delibera assunta dallo stesso Consiglio Federale. Al fine di informare i tifosi e la città nella maniera più trasparente possibile, questa società ha deciso di rendere pubbliche su questo sito web sia la nota che la delibera FIP. nota fip (in formato pdf) – delibera Consiglio Federale (in formato pdf)”
Ma Iavazzi non è deciso a mollare: sembra infatti assai improbabile che il CONI possa essere disponibile a sovvertire quanto deciso dalla Com.Te.C. e dalla FIP nelle riunione del Consiglio Federale del 14 luglio a cui ha preso parte anche il presidente del CONI Malagò. Per questo Iavazzi ha confermato che, qualora il ricorso fosse respinto, si rivolgerà immediatamente alla giustizia ordinaria e, nello specifico, al TAR Lazio.
E proprio in queste ore, nella “partita” tra la Fip e la JuveCaserta, la società casertana ha messo a segno quella che, in termini cestistici, potremmo definire “una tripla” estremamente importante.
E’ stato infatti notificato l’esito del lodo (n°0866/2016) presentato dall’ex-coach bianconero Pino Sacripanti che reclamava il mancato pagamento di quanto pattuito: il Basketball Arbitral Tribunal (BAT) della FIBA ha dato invece ragione alla JuveCaserta, rigettando la richiesta del coach di Avellino nonché assistant-coach di Ettore Messina, CT della Nazionale, che è stato pure condannato al pagamento delle spese legali.
A parte il risparmio economico per la JuveCaserta di circa 60mila euro (45mila della richiesta oltre le spese della lodo), quel che più conta è la “consacrazione” di un principio più che legittimo e cioè che un lodo non può essere inserito tra le perdite di esercizio di una società sportiva fino a quando è ancora da discutere, a differenza di quanto invece sempre fatto dalla Com.Te.C. che inserisce a priori i lodi tra le perdite di esercizio (modificando così i parametri atti all’iscrizione a danno delle società).
Invece, quando vi è una controversia tra un ex-tesserato ed una società, bisogna sempre attendere la decisione finale in merito da parte degli organismi preposti perché non è scritto da nessuna parte che sia sempre l’ex-tesserato ad avere ragione e torto la società.
La vittoria della JuveCaserta nella controversia con Sacripanti sancisce quindi una sacrosanta affermazione di principio che potrebbe forse non essere influente nel campo della giustizia sportiva, ma sicuramente lo è nel campo della giustizia ordinaria, con tutte le dovute conseguenze anche sul versante amministrativo-finanziario.
Ma ora tocca al Collegio di Garanzia del CONI esaminare il ricorso casertano mentre in città monta la polemica – e lo sconcerto! – dopo la decisione di Iavazzi di non recarsi a Roma lunedì sera con il Sindaco Carlo Marino al richiesto colloquio con Malagò.
Tale decisione del patron della JuveCaserta sarebbe stata consequenziale ad una chiacchierata preliminare tra lui ed il “primo cittadino” durante la quale quest’ultimo si sarebbe dichiarato propenso a richiedere a Malagò – e, di conseguenza, a Petrucci – di vagliare la possibilità di far ripartire il basket casertano da una serie minore (una B o addirittura una C) con una società formata ex novo (…non si sa bene da chi…) e mettendo a disposizione per questa “operazione” il PalaVignola che sarà poi ristrutturato con i fondi delle Universiadi.
Insomma, è lo scontro tra due modi di gestire una vicenda completamente diversi proprio in un momento di grande crisi in cui invece occorrerebbe creare le più forti sinergie e la massima unità tra le “componenti” cittadine per il bene di un’eccellenza casertana.