Personale della Squadra Mobile della Questura di Caserta ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo d’urgenza emesso da questa Direzione Distrettuale Antimafia, nell’ambito del procedimento penale in cui sono indagati due soggetti – Camillo Belforte, figlio del boss Domenico e di Maria Buttone, e Biagio Francescone, amministratore della società “Egyzia” Srl – per i delitti previsti dagli artt. 629 c.p. e 12 quinquies I. 356/92, avendo commesso il fatto con l’obiettivo di favorire l’organizzazione camorristica denominata “clan Belforte“.
L’immobile sequestrato, del valore complessivo di circa 500.000,00 euro, è denominato Casa Civile 1886 ed è sito a Caserta, nella frazione di Centurano. Ha ingresso in via Chiesa n.1 ed è composto da un piano terra e da un primo piano con cortili pertinenziali.
Il provvedimento cautelare compendia le recentissime attività investigative condotte all’indirizzo del predetto clan camorristico. Dalle attività investigative, realizzate con l’ausilio di intercettazioni, è emersa infatti l’operatività della compagine criminale nell’imposizione di ratei usurario-estorsivi ai danni di imprenditori di Marcianise.
Le indagini hanno preso le mosse dall’attività di monitoraggio svolta sul territorio ed hanno permesso di documentare le condotte usurarie poste in essere dagli indagati – chiaramente esercitate con impiego di capitali, provento delle attività delittuose, accumulati negli anni dal gruppo criminale – nei confronti di un imprenditore edile, costretto a cedere l’immobile oggetto di sequestro per far fronte a pagamenti non dovuti, ma imposti dal gruppo criminale.
Agli indagati è stata contestata anche l’aggravante dell’art. 7 1. 203/91, in quanto la decisione della vittima di assecondare la richiesta estorsiva era scaturita dalla condizione di assoggettamento omertoso derivante dalla capacità di intimidazione esercitata dall’organizzazione camorristica denominata “clan Belforte“, di cui si facevano portavoce.
Il provvedimento di sequestro preventivo costituisce lo sviluppo e l’approfondimento di altre investigazioni che la Direzione Distrettuale Antimafia sta conducendo nei confronti del “clan Belforte“, allo scopo di individuare i beni mobili ed immobili, fittiziamente intestati a terzi, facenti parte del patrimonio illecitamente costituito da Camillo Belforte, attualmente detenuto, con il denaro provento delle attività criminali del padre Domenico, capo indiscusso della compagine camorristica.