Aversa

Arresti domiciliari per l’avv. Anna Savanelli ed il commissario Giovanni Romano

Concessi gli arresti domiciliari all’avvocato di Parete Anna Savanelli ed al suo compagno, il sostituto commissario di Sessa Aurunca Giovanni Romano che hanno già lasciato rispettivamente il carcere femminile di Pozzuoli e quello del distretto militare di Santa Maria Capua Vetere.

Secondo il gip Barbara del Pizzo, la sospensione dei due soggetti dalle rispettive attività professionali evita il pericolo di poter reiterare il reato e cioè corruzione e distruzione di atti giudiziari.

L’inchiesta sui fascicoli spariti e le relazioni «aggiustate» dal poliziotto è stata condotta del capo della Procura di Napoli nord, Francesco Greco, e coinvolge cinque persone: oltre alla Savanelli ed al Romano, sotto accusa anche il cancelliere del tribunale di Napoli, il 62enne Andrea Esposito (già coinvolto nel 2013 nella maxi-inchiesta sui fascicoli insabbiati nel palazzo di giustizia di Napoli), l’imprenditore Antonio Caterino di Casal di Principe ed il pluripregiudicato Massimo Perrone di Giugliano.

Dalle indagini degli inquirenti sono infatti derivate pesanti accuse per la Savanelli – già avvocato dell’ex direttore dell’Avanti Valter Lavitola, scarcerato dal tribunale di Sorveglianza di Napoli mediante una sua istanza –  e per il  Romano: si va dal  porto d’arma rilasciato dietro il pagamento di tangenti a persone che non ne avrebbero avuto diritto fino a fascicoli fatti sparire – sempre dietro compenso – dal tribunale di sorveglianza per evitare la detenzione a soggetti con condanna in giudicato.

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Anna Savanelli )

Dalle intercettazioni a cui è stata sottoposta si evince che l’avvocato, con meno di diecimila euro, era capace di corrompere un cancelliere del tribunale di sorvegliaza e di appropriarsi di un fascicolo che le interessava, facendolo uscire dal palazzo di giustizia per poi bruciarlo dinanzi agli occhi dell’imputato suo cliente al fine di farlo scomparire. “L’ho fatto anche con le mogli dei boss” ha affermato la Savanelli al telefono.

Giovanni Romano

( Giovanni Romano )

E, quando è utile, si avvale anche della preziosa collaborazione del suo compagno, il sostituto commissario di Polizia Giovanni Romano, in servizio al commissariato di Sessa Aurunca, accusato di aver intascato 2.500 euro (che gli sono stati consegnati una prima parte nei pressi di un caseificio a Villa Literno e poi il “saldo” vicino ad un distributore di carburante a Casal di Principe) per redigere, al fine di fargli rinnovare la licenza per il fucile da caccia, una relazione favorevole a Salvatore Tornincasa, parente del camorrista Bruno Salzillo, affiliato al clan dei Casalesi di Francesco Schiavone “Sandokan”.

Massimo Perrone

( Massimo Perrone )

Ultimo caso  quello del pluripregiudicato Massimo Perrone che, per 50mila euro, cerca di di ottenere la “scomparsa” del fascicolo giudiziario che accusa un suo complice, Giovanni Bianco, oltre ad un passaporto per farlo fuggire all’estero. E difatti il fascicolo scomparirà dal palazzo di giustizia e sarà in seguito ritrovato altrove, quasi del tutto bruciato, dalla Guardia di Finanza di Aversa.