“Un’energetica ventata di saggio sapere, di moderna femminilità, di concreta ed ottimistica progettualità racchiuse in una esemplare studiosa, una pedagogista militante capace di attivare qualunque gruppo di lavoro e di rivoluzionare in senso positivo le più delicate situazioni individuali e collettive”.
Così Lucio d’Alessandro, Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, ricorda Elisa Frauenfelder, tra i grandi maestri della pedagogia italiana, scomparsa improvvisamente proprio nell’ultimo giorno del 2017.
Napoletana, classe 1931, la Frauenfelder non aveva mai smesso di dedicarsi alla passione di una vita: l’insegnamento.
Il 21 dicembre era ancora nel suo studio al Suor Orsola dove era arrivata esattamente 20 anni prima, dopo gli anni da direttore del Dipartimento di Scienze Relazionali dell’Università di Napoli “Federico II“.
Laurea ‘federiciana” in filosofia, ma poi una vita dedicata alla pedagogia, come testimonia il volume curato per Liguori da due dei suoi allievi più illustri, Paolo Orefice e Vincenzo Sarracino: “Cinquant’anni di pedagogia a Napoli (1954-2005). Studi in onore di Elisa Frauenfelder”.
Cinquant’anni divenuti nel frattempo oltre sessanta e celebrati nel 2016 con l’onorificenza (una delle tante) di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. E anche nell’anno accademico in corso, era come sempre al suo posto a guidare la cattedra di Pedagogia generale e sociale nel corso di Laurea magistrale in Scienze della Formazione primaria che lei stessa aveva fondato al suo arrivo al Suor Orsola.
Le ultime lezioni il 14 e il 15 dicembre: prima ai futuri insegnanti di sostegno e poi al Master in Organizzazione e gestione delle Istituzioni scolastiche in contesti multiculturali. L’ennesimo esempio del suo insegnamento pedagogico continuamente rivolto al futuro e alle nuove esigenze didattiche a cui la scuola del terzo millennio deve far fronte.
In queste ore sono già centinaia i messaggi di studenti ed autorevoli studiosi che stanno inondando la pagina Facebook dell’Università Suor Orsola Benincasa e le caselle di posta elettronica dell’Ateneo napoletano.
Cosimo Laneve, già presidente della Società italiana di Pedagogia, la ricorda come “studiosa dalla cultura profonda e dall’intelligenza acuta, ma soprattutto come donna dallo stile relazionale raffinato”.
Il preside della Facoltà di Scienze della Formazione del Suor Orsola, Enricomaria Corbi, evidenzia come “i suoi studi originali e raffinati abbiano innovato il campo educativo contemporaneo con la sua ricerca sul rapporto tra pedagogia e biologia” e sottolinea come “la sua eccezionale intelligenza fosse coniugata sempre ad una profonda compassione verso le umane debolezze”.
Le parole di uno dei suoi migliori giovani allievi, Fabrizio Manuel Sirignano, oggi professore ordinario di Pedagogia generale e sociale al Suor Orsola, ne riassumono i due tratti dominanti: “l’incoraggiamento continuo alla libertà della ricerca e la straordinaria umanità che l’hanno resa maestra di vita prima ancora che grande maestra di scienza”.
E fa pensare ai grandi orizzonti del suo lascito scientifico l’ultima grande sfida di Elisa Frauenfelder: contribuire a fondare una ‘didattica del mare’, perché, come aveva spiegato poco più di un mese fa in un importante convegno organizzato al Suor Orsola dalla cattedra di Storia del Mediterraneo, “nelle scuole e nelle Università italiane c’è una pesantissima assenza nella programmazione didattica: il mare, nonostante si tratti di un fattore assolutamente decisivo nella formazione di un individuo ed in particolare per i popoli del Mediterraneo”. Uno scenario internazionale per una nuova grande sfida pedagogica che sicuramente tanti suoi illustri allievi vorranno impegnarsi a raccogliere.
Questo martedì 2 gennaio, alle ore 11.30 nella Chiesa di San Gioacchino in via Orazio a Napoli, è stato tributato l’ultimo saluto alla professoressa Frauenfelder da parte della comunità scientifica e dei suoi numerosi allievi del presente e del passato.