Ferdinando Imposimato si è spento all’età di 81 anni al Policlinico Gemelli di Roma dove era stato ricoverato d’urgenza il 31 dicembre nel reparto di rianimazione.
Era nato a Maddaloni il 9 aprile 1936.
Magistrato, fu giudice istruttore di alcuni tra i più importanti processi di terrorismo tra cui il rapimento di Aldo Moro del 1978, l’attentato a papa Giovanni Paolo II del 1981, l’omicidio del vicepresidente del Csm Vittorio Bachelet e dei giudici Riccardo Palma e Girolamo Tartaglione.
Nella sua carriera di magistrato si era occupato anche di criminalità organizzata, impegno pagato a caro prezzo: l’11 ottobre del 1983 suo fratello Franco, sindacalista, fu ucciso per una vendetta trasversale dalla camorra. In auto con la moglie ed il cane, Franco Imposimato era appena uscito dalla fabbrica in cui lavorava, la Face Standard di Maddaloni, e stava tornando a casa dopo il lavoro. Tre sicari a bordo di una Fiat Ritmo sbarrarono la strada alla sua vettura a 300 metri dall’opificio e fecero fuoco, colpendo il fratello del giudice con 11 proiettili. Nell’agguato riuscì a salvarsi sua moglie, benchè gravemente ferita da due proiettili sparati da Antonio Abbate, il killer riconosciuto dalla donna anni dopo in sede processuale (NdR: per veder riconoscere la matrice mafiosa e camorristica del delitto, si è dovuto attendere fino al 2000 ed al primo processo Spartacus).
Nel 1987 Ferdinando Imposimato venne eletto al Senato come indipendente di sinistra nelle liste del Pci; nel 1992 fu eletto alla Camera e poi nel 1994 nuovamente al Senato.
Nelle tre legislature fu componente della Commissione Antimafia. Dopo l’esperienza parlamentare venne nominato Presidente onorario aggiunto della Corte di Cassazione.
Nel 2013 il Movimento Cinquestelle lo aveva indicato, assieme ad altri nomi, per l’elezione a Presidente della Repubblica.
Nel settembre del 2016 aveva motivato il suo NO al referendum costituzionale con queste parole: “Il mio pensiero oggi va ad Aldo Moro e alla sua famiglia. Io sono stato il giudice dei tre processi Moro e sono sconvolto da questa vicenda perché ho scoperto, a distanza di 30 anni, che Moro è stato vittima di un complotto. Molti mass media – aveva aggiunto – difendono una verità sconvolgente. Moro è stato vittima non soltanto delle Brigate rosse che hanno sparato, ma di quel potere politico che sapeva dove era Moro, lo poteva salvare e non hanno fatto niente per salvarlo”.
“Con Ferdinando Imposimato non sparisce soltanto un magistrato integerrimo e un grande giurista. Ma va via anche – è quanto si legge in una nota del gruppo parlamentare del MoVimento 5 Stelle – una persona splendida, di grande umanità e sensibilità. Per tutto il M5S sono momenti di enorme dolore perché Imposimato ha rappresentato una luce vivida, una guida sicura sul percorso che abbiamo da anni intrapreso nella lotta alla corruzione, al malaffare e alle mafie. Esprimiamo il nostro cordoglio più profondo e la vicinanza ai suoi familiari“.
L’estremo saluto a Ferdinando Imposimato questo giovedì a Roma presso il quartiere Torrino nella chiesa Mater Ecclesiae.