Ahi, ahi! Brutta mattinata al Comune di Caserta.
Pare che il sindaco Carlo Marino non abbia assolutamente digerito l’aver fatto la figura del “fesso” (https://www.radioprimarete.it/2018/01/toh-e-se-dietro-la-cafonata-ai-danni-della-reggia-vi-fosse-una-truffa/) in merito alla richiesta di permessi per la celebrazione di un matrimonio camuffato da “evento di moda” nella Reggia di Caserta.
Venuta a galla la storia, “l’ira funesta del Pelide… Carlo” pare non abbia risparmiato nessuno, nemmeno il comandante della Polizia Municipale Luigi De Simone che, a detta del direttore della Film Commission Regione Campania Maurizio Gemma, era invece perfettamente a conoscenza della verità (NdR: Quindi il comandante sapeva che quanto scritto sulla richiesta ufficiale non corrispondeva al vero?)
Un imbroglio che, oltre a privati, coinvolge il Comune, la Regione, la Direzione della Reggia e che, come avevamo ipotizzato, potrebbe avere anche risvolti giudiziari.
Accusato il colpo – grave soprattutto per chi le leggi le dovrebbe conoscerle, facendo di professione l’avvocato! -, il sindaco subito ha ordinato l’emissione del seguente comunicato stampa:
“In merito ad un evento svoltosi lo scorso 5 gennaio alla Reggia di Caserta, il Comune di Caserta intende precisare che l’Ente era stato destinatario di richieste di transito di mezzi in vista di un evento di moda. Per tali ragioni ha autorizzato il transito, il parcheggio e il carico e scarico merci in viale Douhet solo ed esclusivamente ai veicoli a servizio della manifestazione programmata per quella sera. Tutto ciò in quanto non era possibile raggiungere la Reggia da via Gasparri, visto che in piazza Gramsci era in programma la manifestazione “Chocolate Days”.
Non è stata, dunque, rilasciata alcuna autorizzazione per il trasporto privato di persone dinanzi alla Reggia. La sosta in viale Douhet è stata concessa, come già avvenuto per altri tipi di manifestazioni utili alla promozione del grande patrimonio culturale costituito dalla Reggia e dell’intero territorio, al fine di garantire un adeguato supporto alla buona riuscita dell’evento.
Tutto è stato fatto – così è scritto testualmente nel comunicato – nella convinzione che si trattasse realmente di uno spettacolo di moda e non certo di un matrimonio.
Alla luce di quanto emerso successivamente alla serata del 5 gennaio, il Comandante della Polizia Municipale, Luigi De Simone, in qualità di autorità di Polizia Giudiziaria, redigerà una relazione e la trasmetterà all’Ufficio Legale del Comune che dovrà valutare i possibili danni di immagine subiti dall’Amministrazione. Contestualmente, non è esclusa l’eventualità che l’intera documentazione relativa all’evento del 5 gennaio possa essere inviata all’Autorità Giudiziaria competente”.
Quindi il matrimonio Ammaturo-Guarnera non solo è stata una “cafonata” a danno della collettività casertana e di un monumento patrimonio dell’umanità, ma anche una “figuraccia” per l’Amministrazione Comunale del capoluogo che ora cerca di correre ai ripari a mò di “Santa Chiara, ropp’arrubbata, facette ‘e porte ‘e fierro”!
Nel frattempo l’autore del falso cioé il Direttore della Film Commission Regione Campania Maurizio Gemma, in un’intervista concessa alla valente collega Lia Peluso e pubblicata sul quotidiano “Il Mattino” del 10 c.m. in pag. 5 (NdR: quindi pagina nazionale …che bella pubblicità!), come il bambino preso con le mani nella marmellata, svela l’arcano.
Alla domanda sul perché scrivere evento di moda senza specificare che invece si trattava di un matrimonio, ha risposto: “…si trattava di un evento a tutti gli effetti e poi c’erano ragioni di privacy e di sicurezza …che ci hanno portato a scegliere la strada di non specificare nel dettaglio il tipo di evento”. Lo stesso Gemma ha poi sciorinato, forse in ossequio al suo stesso cognome, una perla dopo l’altra su un presunto rispetto della privacy fino a citare massimi livelli di sicurezza per il pericolo di terrorismo, per non parlare poi dell’evento di moda/matrimonio definito – testuale – “…di alto profilo con un ritorno notevole di immagine della Campania ed il suo patrimonio artistico” (NdR: sì, proprio, considerata tutta la pubblità negativa e relativi danni di immagine procurati fino ad ora…)
Bah! Probabilmente Gemma, oltre a non avere troppa dimestichezza con la legge sulla privacy, ha visto troppi films di 007…
Quel che è certo però è che Gemma è un acclarato bugiardo!
Spetterà poi alla magistratura decidere se è anche un truffatore, da solo oppure in concorso con altri cioè con i rappresentanti della società “Urban Production S.r.l.” di Milano, del comandante della Polizia Municipale di Caserta De Simone (…che Gemma, nella suddetta intervista, ha detto che sapeva tutto …quindi anche della “falsità in atto pubblico”?), del Direttore della Reggia Felicori e persino del Prefetto e del Questore di Caserta.
Eh sì perché, se un tale evento comportava massimi livelli di sicurezza per eventuali atti terroristici, dobbiamo ragionevolmente ipotizzare che – come prevedono le leggi di questo Stato – la Film Commission Regione Campania e la Urban abbiano allertato anche le massime autorità preposte alla sicurezza in loco, ovviamente dicendo loro la verità. Di conseguenza anche il Prefetto ed il Questore di Caserta sapevano che si sarebbe celebrato un matrimonio e non un “evento di moda”?
Noi ci chiediamo: ma quando nella Reggia di Caserta si svolse il G7 alla presenza dei capi delle maggiori potenze mondiali, per evidenti motivi di sicurezza e privacy il Governo Italiano – che era l’organizzatore dell’evento – cosa scrisse nei suoi atti ufficiali? Che si sarebbe tenuto uno spettacolo, una scampagnata non agonistica, una passeggiata ecologica?
Ma probabilmente la Film Commission Regione Campania che ha confuso il matrimonio alla Reggia con un cinepanettone. E’ quanto ha dichiarato il consigliere regionale Gianpiero Zinzi che ha presentato un’interrogazione indirizzata al Presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, avente ad oggetto “Eventi organizzati dalla Campania Film Commission all’interno della Reggia di Caserta”.
“La creatività e la versatilità sono qualità generalmente apprezzate, ma quando – ha affermato – una Fondazione della Regione Campania che si occupa di eventi trasforma una sfilata di moda in un matrimonio si travalicano i confini dell’immaginazione oltre che della correttezza. Quanto emerso nelle ultime ore è talmente grave che, se fosse verificato, i vertici della Film Commission dovrebbero essere subito rimossi”.
“Non mi soffermo – ha continuato – sulle valutazioni relative all’organizzazione di un evento del genere all’interno della Reggia, ma sull’opportunità della richiesta contente informazioni false inviata da una Fondazione costituita dalla Regione Campania e che ha sede proprio presso la Giunta regionale. E’ una situazione gravissima rispetto alla quale mi aspetto che De Luca faccia subito chiarezza”.
Pertanto il consigliere Zinzi ha interrogato De Luca “per conoscere a quale titolo la Film Commission abbia richiesto autorizzazioni per un evento privato dichiarando, al contrario, ben altro, e se non ritenga che ci siano le condizioni per l’immediata decadenza dei vertici della Fondazione”.
E concludiamo con Felicori, sempre più in imbarazzo per la vicenda.
Allora, lo sapeva o non lo sapeva che nel monumento affidato alla sua tutela si sarebbe celebrato un matrimonio? Era o non era a conoscenza della “truffa”? Si può sapere cosa ha autorizzato questo “benedetto” Direttore della Reggia vergando un documento ufficiale con la sua firma autografa? Silenzio assoluto in merito!
Ma il malcelato imbarazzo è tale e tanto che l’ineffabile Direttore cerca di distrarre l’attenzione annunciando invece che nella Reggia si terrà prossimamente un grandissimo evento organizzato da una importante ditta industriale del Nord Italia, evento a cui lui sta lavorando da oltre quattro mesi.
Ben venga Direttore, ben venga, così come altre manifestazioni che rispettino il monumento!
A patto però che non sia un’altra “cafonata” ai danni della Reggia da soli 30mila euro con annessa discoteca e menzogna….
( Vincenzo Gazzillo )