E’ diventato davvero “virale” sul Social Network, scatenando una polemica che davvero – e giustamente! – non accenna affatto a placarsi.
Ed una foto in particolare sta facendo il giro del mondo, regalando al monumento patrimonio dell’UNESCO – ed all’intera cultura italiana – una pubblicità negativa di cui davvero non si sentiva “il bisogno”.
Un patrimonio dell’Unesco che, per 30mila euro, può per una notte essere utilizzato ad uso e consumo privato da chicchessia per fare ciò che si vuole.
E’ quello che hanno pagato Angela Ammaturo, amministratrice delegata di FMM Srl (società proprietaria non solo del marchio di moda Frankie Morello, ma anche del brand per bambini Aygey, rampolla di una famiglia di Nola proprietaria di Ludoil, importante gruppo petrolifero nazionale), e Francesco Rossi Guarnera per utilizzare il monumento, dopo essere convolati a nozze nella Basilica di San Francesco di Paola, in piazza Plebiscito.
Così, dopo la cerimonia religiosa a Napoli, in cui Andrea Bocelli ha cantato l’Ave Maria e che ha visto, tra gli ospiti, anche l’ex calciatore Luca Toni con la moglie Marta Cecchetto, l’intera comitiva – 250 persone – si è trasferita a Caserta presso il palazzo vanvitelliano fino a raggiungere la Sala Romanelli, attigua alla Cappella Palatina, ed altre sale non facenti parte dell’abituale percorso di visita.
E la Reggia è stata trasformata in una gigantesca sala per cerimonie con addobbi, svolazzi e cotillons in cui la bellezza suntuosa del monumento è stata trasformata e degradata ad una sfarzosa esibizione di kitsch.
Fin qui l’evento che rilancia la discussione sull’uso a fini commerciali del Palazzo Reale che, già di per sé, non gode di ottima salute.
Ed il Direttore della Reggia di Caserta Mauro Felicori ha colto l’occasione per presentare, sulla sua pagina FB, un fotomontaggio in cui è raffigurato come il boss delle cerimonie Antonio Polese, recentemente scomparso, famoso per l’organizzazione di matrimoni trash.
Fatta la debita premessa di non poco conto che Polese i matrimoni li organizzava in proprietà private e non nei monumenti pubblici di fama mondiale, Felicori, con questa sua “spiritosaggine” (…se lui si diverte così…), ha cercato di stemperare le polemiche, aggiungendo poi “Perché scandalizzarsi pregiudizialmente? Io non ci vedo niente di male, è una cerimonia come un’altra. Il matrimonio è una esperienza nuova, ne trarremo insegnamenti per fare meglio in futuro”. Ancora meglio quando ha aggiunto che per l’uso esclusivo della Reggia “sono stati pagati alla Direzione circa 30 mila euro e quanto incassato verrà usato per fini culturali (NdR: e ci mancherebbe altro…)”, oltre al fatto che, per la cerimonia, sono stati reclutati una quindicina di dipendenti della Reggia che percepiranno ognuno circa 50 euro per ogni ora di presenza, ovviamente tutto a carico della società organizzatrice.
Pertanto tutto a posto? Tutti felici e contenti?
Quindi, in pieno ossequio al “credo renziano” di “valorizzazione mondana” del patrimonio artistico, nella Reggia di Caserta – pagando, ovviamente! – può essere fatto di tutto e di più? Certo, dopo l’aperitivo nel parco, il concerto di Gigi D’Alessio, il corno dello scuorno e tante altre piccole amenità del genere, un matrimonio sfarzoso cosa vuoi che sia?
Povero Carlo di Borbone che ebbe l’idea di sposarsi troppo presto, quando ancora cioè non era passata la riforma Franceschini e che quindi è stato l’unico a beccarsi un “no” per l’utilizzo della Reggia per il matrimonio. Certo, se dovesse avere la regale idea di risposarsi, allora…
Una volta era usanza degli sposi casertani venire, dopo la cerimonia religiosa, nel Palazzo Reale per farsi le foto, ma NEL MASSIMO RISPETTO verso l’opera vanvitelliana.
Oggi vuoi salire con i piedi sulle statue? Vuoi appendere qualche ornamento? Vuoi metter qualche chiodino lungo il marmo della scalinata? Vuoi scrivere o disegnare qualcosa? Ti vuoi fare un bagno nella fontana di Diana ed Atteone o un tuffo nella cascata? E che problema c’è? Basta “sganciare il grano” e ti togli ogni sfizio, come egualmente fanno, per esempio, in Francia ove al Louvre paghi e ti fai un bel selfie con la Gioconda…
Così, in attesa di essere candidati al Parlamento nel listino bloccato di Renzi, si può nel frattempo degnamente aspirare a diventare un novello Maestro di cerimonie.
Tanto è stato deciso altrove che Caserta deve scomparire …nella monnezza, nell’incultura travestita da “modernismo” e nella colonizzazione selvaggia…
(Vincenzo Gazzillo)
P.S.: Chiedo scusa ai francesi! Ovviamente al Louvre, se solo fai finta di avvicinarti alla Gioconda, rischi di fare la fine di uno dei pasticcini serviti nella Sala Romanelli…