Cronaca

16enni ridotte in schiavitù e costrette a prostituirsi a Castel Volturno.

Quattro persone, tra cui due donne, sono state arrestate dalla polizia di Caserta con l’accusa di aver portato in Italia dalla Nigeria delle 16enni riducendole poi in schiavitù e costringendole a prostituirsi.

In particolare i fatti contestati sarebbero avvenuti tra l’autunno del 2016 e l’agosto del 2017.

Le ragazzine, una volta arrivate in Italia, venivano portate nell’abitazione di una delle donne a Castel Volturno e qui venivano sottoposte a riti woodoo in modo da ridurle in uno stato di soggezione continuativa.

Qualora ciò non fosse bastato, la “tenutaria” faceva allora ricorso a minacce, rivolte anche ai danni delle famiglie delle giovani, e violenze fisiche che, in un’occasione, hanno provocato uno strangolamento di una delle sedicenni che, per poco, non ha avuto un esito fatale.

Il compagno della tenutaria – conosciuto tra le vittime con l’appellativo di “Driver”  – aveva poi il compito di accompagnare le giovani, con la propria auto, nelle zone ove erano poi costrette a prostituirsi. A sua volta, l’altra donna straniera aveva il compito di controllare le vittime sul luogo dove venivano fatte prostituire, riferendo sul comportamento delle 16enni. Accertate infine anche le responsabilità in merito di un italiano che percepiva parte dei proventi dell’illecito traffico .

Le indagini sono scaturite dalla denuncia effettuata da una delle vittime che, scappata da Castel Volturno e raggiunto il nord Italia, ha trovato il coraggio di raccontare tutto alla Polizia. Dopo la trasmissione degli atti alla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, il caso è stato seguito dalla Squadra Mobile di Caserta.

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