Era scontato che, prima o poi, dovesse accadere. E, considerato il dissesto in cui è avviluppato il Comune di Caserta, era una soluzione inevitabile di cui si parlava da tempo, attendendo solo il momento “opportuno”. Che, puntualmente, è arrivato!
Il Comune di Caserta ha messo in vendita quelli che possiamo ben considerare come fossero “i gioielli di famiglia”.
La giunta comunale del capoluogo ha infatti approvato una delibera, la n. 61 del 16/03/2018, con cui ha stabilito il piano di alienazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare dell’Ente per il triennio 2018-2020.
L’elenco dei beni realizzato dal sindaco Carlo Marino – che rischia concretamente di essere costretto a dichiarare un secondo dissesto senza essere neanche riuscito ad “uscire” dal primo dichiarato dal suo predecessore Pio Del Gaudio – comprende una cinquantina di terreni ed altrettanti fabbricati, considerati “non strumentali ai fini istituzionali del Comune”.
Tra gli immobili messi in vendita, il gioiello più prezioso è indubbiamente Palazzo Vecchio con i suoi 15milamq (considerati annessi e connessi) cioè l’attuale sede della Prefettura e Questura sita nella centralissima piazza Vanvitelli, ancora oggi considerata il “salotto buono” della città. Prezzo? 28milioni e 773mila euro, spicciolo più, spicciolo meno.
Il che comporterà anche una diversa allocazione a breve delle sedi istituzionali: già si vocifera insistentemente dell’ex scuola sottufficiali dell’Aeronautica militare, a lato della Reggia di Caserta.
Scorrendo l’elenco si nota che in vendita, oltre ad un intero fabbricato sito in via Pigna a Tuoro nel Parco Primavera composto da 38 appartamenti (valutazione: circa 4 milioni di euro), vi è anche l’ex orfanotrofio di Sant’Antonio, a lato della Chiesa in corso Giannone in pieno centro cittadino, per una cifra che si aggira sui 6 milioni di euro.
Nello stesso elenco, tra gli altri, vi sono anche:
– l’ex scuola materna di via Barducci che fu “protagonista” per la sua gestione di una concitata querelle tra la precedente amministrazione comunale guidata da Pio Del Gaudio e numerosi comitati cittadini;
– l’ampio locale commerciale di via Turati che in precedenza era stato venduto all’operatore commerciale Domenico Antonio Nocera il quale però non aveva successivamente pagato quanto dovuto al Comune.
Da sottolineare infine che, per quanto attiene i 50 terreni, è stato ipotizzato un valore complessivo aggirantesi intorno al milione e mezzo di euro, ma è una stima minima in quanto è suscettibile di un ulteriore aumento non avendo numerosi dei lotti in vendita ancora una loro definita valutazione.