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Felicori va in pensione: la Reggia di Caserta è senza Direttore

Da oggi, giovedì 1 novembre, Mauro Felicori non è più il Direttore della Reggia di Caserta.

E la gestione del monumento patrimonio dell’umanità, in attesa del conferimento dell’incarico ad un altro direttore, è al momento affidata, in questo periodo di “vacatio”, alla funzionaria “anziana” Flavia Belardelli.

Dopo tre anni di permanenza a Caserta (https://www.radioprimarete.it/2015/08/la-reggia-di-caserta-ha-il-suo-direttore-e-mauro-felicori/), Felicori è quindi andato in pensione con un anno di anticipo.

E lascia una città che lo accolse nel 2015 con curiosità, tributandogli poi, in parti quasi eguali, consensi e critiche, simpatie ed antipatie. Certo è che, da subito, il suo operato professionale non ha lasciato indifferente la pubblica opinione, e non solo a livello cittadino.

Il manager proveniente da Bologna si è dato da fare, anche troppo, fino addirittura a guadagnarsi, da parte di alcuni sindacati, l’etichetta sprezzante di uno che lavora troppo, oltre il normale orario di servizio, costringendo anche gli altri dipendenti a fare lo stesso. Ma ciò è servito, nel bene e nel male, a fare di lui un esempio di efficienza professionale, catapultando sul personaggio l’attenzione dei mass-media nazionali.

Non è riuscito a raggiungere l’obiettivo prefissato e cioè il traguardo di un milione di visitatori della Reggia entro la fine del suo mandato, ma ci è andato comunque assai vicino (oltre 900mila presenze quest’anno).

Ma il monumento ed i suoi annessi si sono giovati della sua presenza: dalla stagione della lirica alle regate Oxford – Cambridge fino alla promozione delle eccellenze culturali ed enogastronomiche del casertano.

Non tutto però è stato “oro e luce”: dalla “cafonata” di un matrimonio pacchiano Ammaturo-Guarnera camuffato da evento di moda con la Reggia usata ad uso e consumo privatistico (https://www.radioprimarete.it/2018/01/unennesima-cafonata-ai-danni-della-reggia-di-caserta/) fino al recente ed inopportuno bando per l’affidamento ventennale della Peschiera Grande, per fortuna andato deserto. Nel “mezzo”, la cattiva gestione di un numero sempre maggiore di visitatori, l’inefficacia dei controlli ed il degrado incontrollato del parco fino al crollo di una parte del soffitto nella “Sala delle Dame” (https://www.radioprimarete.it/2017/12/reggia-di-caserta-crolla-improvvisamente-lintonaco-e-sfiora-due-persone/) che, per sua stessa ammissione, rappresenta una gravosa macchia nel suo curriculum di questi tre anni alla Reggia.

Come si conviene, il suo ultimo giorno di lavoro è stato caratterizzato da ringraziamenti e festeggiamenti da parte di funzionari e dipendenti che hanno twittato: “Anche oggi a lavoro con il nostro Direttore #MauroFelicori e oggi è il suo ultimo giorno in servizio #allareggiaconNoi. Grazie“.

fino al dono di una statuetta realizzata dagli architetti Claudio Calabritto e Domenico Napolitano.

Comunque, qualsiasi sia il giudizio su quanto fatto per e nella Reggia di Caserta, crediamo sia giusto e doveroso tributare a Mauro Felicori un sentito ringraziamento per l’attività svolta, augurandogli ogni bene.

Siamo certi altresì che porterà per sempre nel suo cuore il tesoro di questa spericolata “avventura casertana”.

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