Oramai sta diventando una sorta di “appuntamento fisso” che perseguita l’intera collettività provinciale. Altro che coincidenze e/o casualità!
Stavolta è toccato allo Stir (Stabilimento di Tritovagliatura ed Imballaggio Rifiuti) di Santa Maria Capua Vetere che raccoglie rifiuti provenienti dalla maggior parte dei comuni della provincia.
Le fiamme sono divampate improvvisamente dall’interno di uno dei capannoni nella serata del 1 novembre, giorno di chiusura dell’impianto che sorge quasi a ridosso del carcere sammaritano. Ma per fortuna ad accorgersi del rogo, dopo aver sentito odore acre di fumo, sono state due signore che fungono da guardiani al sito gestito dalla Gisec, la società della Provincia di Caserta che gestisce lo Stir.
E, nonostante la pioggia incessante, per domare l’incendio ci sono volute ben sei squadre dei vigili del fuoco di Caserta con il supporto di due squadre appositamente giunte da Napoli e da Benevento.
A bruciare oltre 500 tonnellate di rifiuti che hanno generato una densa nube nera.
Immediatamente il sindaco di S. Maria Capua Vetere Antonio Mirra ha diffuso l’allerta in città, invitando la popolazione a tenere porte e finestre chiuse in considerazione dei fumi e dei venti.
Ancora un incendio, ancora rifiuti in fiamme. Un elenco oramai sempre più lungo: dallo stabilimento della Lea a Marcianise neanche una settimana fa alla piattaforma di stoccaggio della “Gesia” nella zona industriale di Pignataro, dal sito di stoccaggio della “Di Gennaro” a Caivano a quello dell’ “Ambiente Spa” a San Vitaliano, senza dimenticare il rogo della Ilside a Bellona.
Oramai questi ripetuti e disseminati incendi rappresentano un vero e proprio attacco allo Stato da parte della camorra e delle organizzazioni criminali colluse con essa. E di questa evidente constatazione si è parlato nella riunione del comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza convocato ad horas in prefettura dal Prefetto di Caserta Raffaele Ruberto ed a cui ha partecipato anche il il ministro dell’Ambiente Sergio Costa che in mattinata si è recato allo Stir, accompagnato dal consigliere regionale Vincenzo Viglione e dalla presidente della Commissione Ambiente del Senato Vilma Moronese.
( Sergio Costa )
“Se qualcuno pensa – ha dichiarato il ministro – di farci ripiombare nell’emergenza, ha sbagliato palazzo. Chi fa questo, deve marcire in galera. La camorra fa schifo, ma fanno schifo anche i colletti bianchi che speculano sulla salute delle persone”.
In precedenza lo stesso ministro su FB aveva scritto: “Siamo sotto attacco. Il territorio lo è. Tutti noi cittadini lo siamo. Un altro incendio, sempre più grande, sempre nello stesso territorio. E sempre in un impianto di stoccaggio di rifiuti. Quello che abbiamo ipotizzato e che abbiamo cercato di fermare mettendo i siti in una lista ad hoc, di siti sensibili, presso le prefetture, come sorvegliati speciali, ecco non basta. C’è una precisa strategia criminale in atto ed è arrivato il momento che non solo il Ministero dell’Ambiente scenda in campo, come ha fatto dal primo giorno e continuerà a fare ogni giorno, ma tutto il governo sia presente con tutti gli strumenti a disposizione.
Dopo l’assise casertana, Costa ha poi aggiunto: “C’è bisogno di una sorveglianza più efficace dei siti a rischio e poi presidio e gestione degli impianti in attesa di leggi speciali alle quali stiamo lavorando, ma che ovviamente richiedono tempi tecnici per l’approvazione”.
A tal proposito Costa ha annunciato che “presto arriveranno a Caserta 100 carabinieri esperti in indagini ambientali che avranno il compito di capire cosa sta accadendo in Campania negli ultimi mesi, mentre da subito l’esercito sarà impegnato nella vigilanza di siti di rifiuti maggiormente sensibili che saranno individuati dalle prefetture (NdR: la prefettura di Caserta ha già stilato un elenco dei siti di rifiuti sensibili, tra impianti pubblici e privati, individuandone 262)”.
Nel sottolineare che nessuno dovrà sottrarsi alle proprie responsabilità, il ministro ha poi evidenziato che dovrà necessariamente essere la Regione Campania a dover fare la propria parte: “Non sto puntando il dito contro nessuno, anzi – ha sottolineato – la difesa dell’ambiente non deve avere colori politici o steccati, ma è più che mai necessario che ognuno si attivi per il bene di tutti”.
Infine il ministro ha affermato che “quanto prima a Caserta si terrà un Comitato Nazionale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica. E’ giusto che lo Stato faccia sentire la sua presenza forte, anche fisica. La nostra intenzione è avviare un percorso che porti la gestione dei ciclo dei rifiuti verso l’ordinarietà, uscendo dalla logica dell’emergenza. Per questo è stata importante la riunione di oggi cui ha preso parte anche la Regione che gestisce il ciclo. A tutti i soggetti istituzionali che hanno partecipato ho chiesto di aprire gli occhi!“
Intanto le autorità competenti hanno già acquisito le immagini degli impianti di videosorveglianza perimetrale della struttura sammaritana al fine di avviare indagini specifiche affidate alla Procura della Repubblica.