Colpo di scena presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Napoli Nord alla prima udienza del processo con rito abbreviato a carico di quattro suore accusate di maltrattamenti ai danni di minori.
Infatti ulteriori tre famiglie hanno deciso di costituirsi parte civile in quanto i propri figli sono altre vittime delle gravi violenze perpetrate dalle 4 religiose, già sospese per un anno dal continuare a svolgere l’attività di maestre.
Per questo motivo il Giudice Nicola Paone ha annullato il decreto di giudizio immediato a carico delle imputate, rinviando gli atti al pubblico ministero Francesco Persico per un supplemento di indagini al fine di individuare eventuali altri bambini che hanno subito le aggressioni.
L’inchiesta è venuta fuori a giugno scorso grazie alla denuncia dei genitori dei piccoli che frequentavano la scuola paritaria per l’infanzia “Santa Teresa del Bambin Gesù” di San Marcellino, dopo che le famiglie di 5 bambini, vittime di maltrattamenti ed abusi, hanno denunciato l’accaduto presso la locale stazione dei carabinieri.
( da sn a dx, Dionel Loyola, Genovina Barete e Josi Sapi )
Scattate le indagini, i militari hanno nascosto nelle aule dell’Istituto delle telecamere che hanno poi documentato, dal 4 Aprile al 30 Maggio di questo anno, i fatti a danno dei piccoli alunni.
Ogni giorno i bambini subivano spintoni e schiaffi da parte delle suore, venivano trascinati con violenza e colpiti anche nelle parti intime. Se non si comportavano bene, venivano rinchiusi da soli ed al buio all’interno di una piccola stanza e, se si rifiutavano di mangiare, venivano costretti ad ingoiare il cibo, anche qualora fosse caduto a terra.
Da qui la denuncia per maltrattamenti ed abusi a carico di tre suore – Josi Sapi, Dionel Loyola e Genovina Barete – tutte di nazionalità filippina e di età compresa tra i 34 ed i 54 anni, nonché della madre superiora Anna Porrari, 76enne di Aquilonia, accusata a sua volta di intralcio alla giustizia per aver tentato di comprare il silenzio di alcune mamme offrendo loro in cambio del denaro.
( Anna Porrari )
Intanto, sui social network, i video che documentano i maltrattamenti e gli abusi continuano ad essere “virali” mentre sta per essere discussa in Senato la proposta di legge sull’obbligatorietà degli impianti di videosorveglianza nelle scuole materne e negli ospizi, già approvata alla Camera lo scorso 23 ottobre. Le nuove disposizioni, se dovessero entrare in vigore, limiterebbero ovviamente la visione delle immagini alle sole forze dell’ordine dopo una eventuale denuncia.