Non sappiamo se ridere o piangere, dato che “la cosa”, nella sua assurda ripetitività, sta diventando grottesca e paradossale.
Stiamo parlando del Ponte di Ercole, struttura in cui rimangono, di mese in mese, letteralmente “incastrati” svariati furgoncini con il risultato di danneggiare la costruzione e, contemporaneamente, di causare un blocco della viabilità – già di per sé caotica! – in entrata ed uscita dalla città capoluogo.
Oramai non si contano neanche più le volte in cui automezzi di altezza non consentita cercano di passare al di sotto della struttura, rimanendo poi bloccati in essa.
L’ultima volta fu lo scorso 11 ottobre quando un automezzo urtò l’arco del ponte, lesionandolo pericolosamente. Dopo un lungo, estenuante e francamente inutile “battibecco” con la Soprintendenza per decidere a chi toccasse sobbarcarsi le spese per i lavori di messa in sicurezza, è risultato ovviamente che era compito dell’amministrazione comunale mettere mano “al portafoglio”. E così, dopo oltre 20 gg., ai primi di novembre l’opera fu conclusa ed il sottopasso riaperto.
E’ durato poco più di un mese!
Colpa dell’inciviltà e dell’indisciplina dei conduttori di camioncini e furgoni? Sicuramente sì, ma vi è anche l’evidente e colpevole responsabilità di una amministrazione comunale palesemente incapace di impedire l’oramai ciclico ripetersi di incidenti del genere, anche mettendo in atto quanto necessario a livello di codice della strada per garantirne la regolare transitabilità.
Già lungo la strada che conduce al Ponte vi era una cronica e “colpevole” mancanza di adeguata segnaletica: a ciò si è recentemente aggiunto che, per i lavori di tinteggiatura del muro di cinta del Parco (…ed anche su questi stendiamo un velo di pietoso silenzio per l’ “artistico” risultato conseguito…), è stato persino rimosso l’unico segnale presente che indicava il limite massimo del ponte per poi riposizionarlo nel modo meno visibile possibile…
Il risultato è che ora siamo “punto ed a capo”!
Un altro furgoncino ha provato ad attraversarlo ed ha letteralmente travolto la struttura metallica messa a sostegno del Ponte, causando un botto pazzesco che ha fatto correre alla balaustra i turisti presenti nel sovrastante plesso vanvitelliano onde potersi rendersi conto di quanto fosse avvenuto.
Il ponte quindi è stato nuovamente dichiarato inagibile dai Vigili del Fuoco e l’amministrazione comunale ha tirato fuori dal cassetto l’annuncio, forse lo stesso usato ad ottobre scorso, della chiusura “a tempo indeterminato” del tunnel.
A parte gli improperi dei residenti nella frazione di Ercole e nei dintorni del Ponte, agli automobilisti, sempre meno “gaudenti”, toccherà nuovamente sobbarcarsi l’onere di giri “culturali” nelle storiche frazioni di Sala e S. Leucio per raggiungere il centro città oppure imboccare – …ed ingolfare – la variante ANAS che, per fortuna, esiste ed è – scongiuri facendo! – funzionante (…altrimenti sarebbe il caos, acuito dal periodo di festività natalizie).
Ci auguriamo che ora la “notte bianca” la facciano gli addetti della ditta che dovrà procedere alla realizzazione dei necessari lavori al fine di rendere nel più breve tempo possibile di nuovo transitabile il tunnel.
Nel frattempo proponiamo una preghiera collettiva affinché si possa divinamente scoprire qualche “dotato di intelletto” (o, in alternativa se proprio non si riesce, delle minime, ma necessarie ed indispensabili conoscenze) presente in questa giunta comunale casertana, sindaco in testa, nella speranza che si faccia avanti e provveda a proporre e promuovere l’acquisto e l’istallazione in modo evidente lungo la strada che porta al Ponte della opportuna segnaletica, a partire dai normalissimi “limitatori di altezza”, posti in tutte le città civili di questo pianeta che hanno problemi simili, al fine di evitare che si attenda, come Godot, il prossimo inevitabile stop.
Ma è proprio così difficile? Veramente? O, oltre al consueto “festa, farina e forca”, a Palazzo Castropignano proprio non riescono, neanche sforzandosi, ad andare?
Il Ponte di Ercole è quindi davvero una sorta di “termometro politico-amministrativo”: se un sindaco non riesce neanche a garantirne la normale transitabilità e, in contemporanea, a scongiurarne il continuo danneggiamento…