Non c’è pace per Castel Volturno, né in Municipio, né sul territorio del comune del litorale.
Nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Santa Maria Capua Vetere presso la locale Procura della Repubblica guidata da Maria Antonietta Troncone, i pm Vincenzo Quaranta e Giacomo Urbano hanno illustrato quanto venuto alla luce dopo le indagini partite nel 2016 a seguito di una denuncia presentata da un cittadino di Castel Volturno in merito a pratiche riguardanti la documentazione sismica nel complesso residenziale Le Anfore.
E’ stata così scoperta dagli inquirenti una vera e propria associazione a delinquere il cui principale scopo era la compravendita di pratiche e permessi edilizi presso il locale Municipio.
I carabinieri del Reparto territoriale di Mondragone hanno fatto scattare le manette ai polsi di:
– Luigi Cassandra, 58enne di Gaeta, comandante dei vigili di urbani di Castel Volturno,
– Carmine Noviello, 59enne di Castel Volturno, funzionario responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale,
– Antonio Di Bona, 53enne di Casal di Principe, addetto dell’Utc,
– Giuseppe Russo, 62enne di Castel Volturno, tecnico comunale,
– Giuseppe Verazzo, 50enne di Aversa, geometra,
mentre per Rosario Trapanese, 50enne di Napoli, dirigente responsabile dell’I.M.A.T (Italian Maritime Academy Technologies) di Castel Volturno, è stato disposto il divieto di dimora in provincia di Caserta.
Nell’ordinanza firmata dal gip Alessandra Grammatica, i sei sono accusati di vari reati: corruzione, concussione, falso ideologico in atto pubblico, indebita induzione a dare o promettere utilità.
Sono inoltre indagate altre 15 persone per le quali però non è stata chiesta al momento alcuna misura cautelare.
Come figura centrale di un “consolidato sistema corruttivo” che, per anni, avrebbe caratterizzato la prassi amministrativa del comune del litorale domizio, è stato indicato Carmine Noviello che avrebbe chiesto ed ottenuto soldi e favori per rilasciare atti e permessi “compiacenti”.
Gli inquirenti hanno raccontato di una circostanza in cui Noviello avrebbe chiesto ed ottenuto 30mila euro da parte del proprietario di alcuni locali ad uso commerciale ubicati al pianterreno dell’American Palace, struttura di fatto pericolante e per anni sede di traffici illeciti sulla Domitiana, per ottenerne l’agibilità.
Oppure di una tangente di 5mila euro da parte dal titolare di un’impresa immobiliare per un permesso a costruire in via delle Acacie, con una autorizzazione per lavori di ristrutturazione poi “trasformata” in un permesso a costruire ex novo grazie ad una relazione, effettuata “ad arte” da parte del geometra Giuseppe Verazzo, per attestare l’impossibilità del recupero della struttura esistente.
Ma il Noviello, in cambio della realizzazione in zona Laghetti a Castel Volturno da parte dell’I.M.A.T. di un simulatore marittimo a forma di una nave da crociera con una volumetria di gran lunga superiore ai limiti massimi consentiti dagli strumenti urbanistici vigenti nella zona interessata e senza far pagare gli oneri concessori, pari a 150mila euro, per la sola quota di urbanizzazione, ha ottenuto dal dirigente responsabile dell’I.M.A.T. Rosario Trapanese una serie di favori personali tra cui il coinvolgimento del fratello nella direzione tecnica dei lavori di realizzazione del suddetto simulatore; l’assunzione di un parente presso la M.P. Security che, per lo stesso Istituto del Villaggio Coppola, svolge l’attività di vigilanza privata; un viaggio di nozze in crociera per la figlia tramite un’importante compagnia di navigazione con cui lavora il Trapanese, oltre a varie regalie come prodotti ittici e persino delle stufe recapitate a casa del dirigente comunale e poi utilizzate in Comune.
Principale collaboratore del Noviello nell’attività estorsiva era poi il Di Bona che, oltre al denaro (principalmente attraverso ricariche telefoniche e postepay), ha chiesto ed ottenuto dai malcapitati anche favori sessuali, consumati presso gli uffici dello stesso Comune negli orari di apertura al pubblico, così come testimoniato dalle riprese delle telecamere dei carabinieri. E, dopo aver consumato, il Di Bona procedeva a “svolgere il proprio dovere”, sostituendo atti nei fascicoli e/o inserendo in essi documentazione oltre i termini, il tutto per “costruire” false pubblicazioni all’albo pretorio al fine di rilasciare immediatamente agli interessati le autorizzazioni “dovute”.
Per Noviello e Di Bona si sono immediatamente spalancate le porte del carcere sammaritano.
Gli inquirenti infine hanno precisato che al momento non è indagato, né accusato di alcunché, il sindaco di Castel Volturno Dimitri Russo.