E’ durata poco meno di due anni e mezzo l’amministrazione comunale di Aversa con a sindaco Enrico De Cristofaro.
L’ex presidente dell’Ordine provinciale degli Architetti è stato infatti sfiduciato da 13 consiglieri comunali che si sono dati appuntamento dal notaio De Rosa per firmare le proprie dimissioni dalla carica di consigliere comunale, decretando così la fine dell’amministrazione locale.
Oltre ai 9 consiglieri di opposizione (Elena Caterino, Alfonso Golia, Paolo Santulli e Marco Villano del Partito democratico, Carmine Palmiero e Francesco Sagliocco di Noi Aversani, Gianpaolo Dello Vicario e Nicola Virgilio di Forza Italia e Mariagrazia Mazzoni del Movimento 5 Stelle) e l’indipendente Mario Tozzi, hanno firmato anche 3 consiglieri comunali che hanno abbandonato la maggioranza e cioè Giovanni Innocenti, Michele Galluccio e Mimmo Palmieri, mentre, all’ultimo momento, un altro consigliere indipendente, Claudio Palladino, ha preferito non firmare.
Nella sede municipale della seconda città più popolosa della provincia di Caserta già oramai da tempo si respirava aria di crisi, fin dai tempi cioè della rottura, avvenuta all’incirca un anno fa, tra il sindaco De Cristofaro ed il movimento locale “Noi Aversani”.
Da allora si è andati avanti “a colpi” di clamorosi voltafaccia che hanno portato in maggioranza consiglieri di opposizione (e viceversa) fino ad arrivare all’attuale ed inevitabile “punto di non ritorno”.
Questo scioglimento anticipato però permetterà almeno ai cittadini aversani di non attendere a lungo il ritorno alle urne: già nella prossima primavera si potrebbe tornare alle urne per scegliere il nuovo sindaco ed eleggere il nuovo consiglio comunale.
