Cronaca Provincia di Caserta

Arrestato il terrorista algerino Mourad Sadaoui, ex-miliziano dell’ISIS

La Polizia di Stato di Caserta, in seguito a un’articolata attività info-investigativa, ha arrestato un cittadino algerino di 45 anni, Mourad Sadaoui, ricercato in campo internazionale poiché colpito da mandato di cattura emesso dal Tribunale di Constantine (Algeria) per partecipazione a organizzazione terroristica.

Lo straniero aveva lasciato l’Algeria nel 2014 per raggiungere la Siria e unirsi alle milizie dello Stato Islamico.

Si tratta del “primo foreign fighter di ritorno catturato in Italia dopo la dissoluzione dello Stato Islamico. Sono 138 i foreign fighters italiani inseriti in un’apposita lista, ovvero coloro, italiani o stranieri, che sono partiti dall’Italia in direzione Siria ed Iraq per unirsi alle milizie dello Stato Islamico” ha spiegato il capo della Direzione centrale polizia di prevenzione Claudio Galzerano nel corso della conferenza stampa tenuta alla questura di Caserta per illustrare i dettagli del blitz che ha portato alla cattura dell’uomo da parte della Digos che, coordinata dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, ha svolto in merito indagini che sono risultate particolarmente complesse.

Secondo le ultime informazioni in  possesso degli inquirenti l’uomo aveva trovato riparo in provincia di Caserta: l’indicazione era vicina alla verità visto che ha consentito di individuare il ricercato all’interno di un casale abbandonato, a ridosso dell’autostrada, situato nel limitrofo comune di Acerra.

Arrivato in Italia nel 2003, Mourad Sadaoui aveva trovato casa a San Marcellino dove è rimasto fino al 2012 grazie ad un permesso di soggiorno temporaneo per motivi di lavoro.

Ma già dal 2013 si era reso uccel di bosco, prima che potesse essergli notificato dall’Ufficio Immigrazione della questura di Caserta il rigetto del rinnovo del permesso di soggiorno.

Fuggito dall’Italia, Sadaoui era così tornato in Algeria da dove poi era partito alla volta della Siria ed infine in Iraq dove ha combattuto per lo Stato Islamico.

Poi, però, la caduta dell’impero dell’Isis lo aveva spinto a far ritorno in Italia, nonostante l’ordinanza di carcerazione per terrorismo emessa dall’autorità giudiziaria algerina, essendo Sadaoui inserito nella lista dei duecento foreign fighters algerini, e nel 2017 era stata segnalata nuovamente la sua presenza nell’agro aversano, ancora a San Marcellino, ma non solo.

Qui ha sbarcato il lunario vivendo di espedienti, anche chiedendo l’elemosina all’ingresso di alcuni locali commerciali, e muovendosi continuamente – soprattutto verso Napoli dove trascorreva gran parte della sua giornata – alla ricerca di nuovi “alloggi” che cambiava quasi ogni notte.

Da qualche settimana aveva lasciato l’agro aversano per spostarsi verso San Felice a Cancello e poi al confine con la provincia di Napoli fino all’arresto nel casolare di Acerra.

Si muoveva di continuo e non frequentava i luoghi soliti di altri immigrati, come le moschee e le stazioni ferroviarie”, ha spiegato il capo della Digos della questura di Caserta Enzo Vitale mentre il questore Antonio Borrelli ha sottolineato la “stretta collaborazione tra la Digos e l’Ufficio Immigrazione della Questura di Caserta, che incrociando i dati, hanno identificato Sadaoui dalla comparazione delle foto ricostruendo il suo percorso in Italia”.

 

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