“Dove c’è un termovalorizzatore (NdR: leggi INCENERITORE) va garantito un reale e costante controllo sul suo funzionamento ed un vantaggio in bolletta per i cittadini dei Comuni limitrofi che ne subiscono l’impatto. Il nuovo regolamento che attendiamo con ansia dalla Giunta regionale dovrà tenere necessariamente conto di questo principio cardine, andando a sanare anche l’anomalia che vede i Comuni limitrofi, tra cui Maddaloni, esclusi dall’Osservatorio regionale istituito per il Termovalorizzatore (NdR: leggi INCENERITORE) di Acerra”.
Lo ha dichiarato in Consiglio Regionale il Presidente della Commissione Terra dei Fuochi, Gianpiero Zinzi, interrogando l’Assessore regionale all’Ambiente Fulvio Bonavitacola.
“Lo stesso principio deve valere pure per i Comuni dell’Alto Casertano viciniori al Termovalorizzatore (NdR: leggi INCENERITORE) di San Vittore nel Lazio: anche a loro vanno riconosciuto i vantaggi legati alla compensazione ambientale. A breve chiederemo in apposita audizione alla Giunta regionale presieduta da De Luca di risolvere la questione con la Regione Lazio guidata da Zingaretti e di portare la questione all’attenzione della Conferenza Stato Regioni. In fondo dovrebbero parlare la stessa lingua”.
Ed a proposito di confini con la Regione Lazio – e quindi della dismessa centrale nucleare del Garigliano – in settimana si è riunita la III Commissione speciale ‘Terra dei Fuochi, bonifiche ed ecomafie’ del Consiglio regionale della Campania, presieduta dallo stesso consigliere regionale Gianpiero Zinzi, per discutere di “Decommissioning della Centrale Nucleare del Garigliano: nuova tempistica e aggiornamento sui lavori in corso d’opera”.
All’audizione hanno partecipato la segretaria Maria Muscarà ed il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli; il direttore del deposito nazionale di Sogin, Fabio Chiaravalli; il responsabile Sogin per la disattivazione del Garigliano, Alfonso Maria Esposito; il Direttore Divisione Regolatorio SOGIN, Ivo Velletrani; il direttore decommissioning centrali di Sogin, Severino Alfieri; il direttore tecnico della Nucleco spa, Francesco Lo Giudice; il funzionario CRRA (Centro Regionale Radioattività ambientale) dell’Arpac, Guido Guerrasio; il referente di Legambiente a Sessa Aurunca, Giulia Casella ed il coordinatore del Comitato civico cellolese, Guido Di Leone.
“Nel corso dell’audizione abbiamo avuto una conferma importante: la centrale del Garigliano non sarà sede del deposito nazionale di stoccaggio delle scorie nucleari. La zona – ha dichiarato Zinzi – è stata esclusa sulla base di cinque criteri tecnici tra i quali la distanza dai centri abitati e la presenza di aree naturali protette. Una rassicurazione ulteriore che però non fa venire meno la necessità, palesata anche da associazioni ambientaliste e dai cittadini attivi, di riattivare al più presto il Tavolo della Trasparenza per fornire pure alla cittadinanza indicazioni sull’avanzamento dei lavori di decommissioning dell’impianto”.