Cronaca Politica Provincia di Caserta

De Luca continua a negare il diritto al lavoro di 471 campani che hanno superato una selezione pubblica

E’ una vicenda assurda e leziosa che si sta penosamente trascinando solo per volontà del Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca il quale – unico in tutta Italia! – continua a non riconoscere il diritto a poter lavorare di 471 persone che hanno superato una pubblica selezione.

Pagati con soldi pubblici destinati all’uopo direttamente dal Governo centrale – e quindi non a carico diretto delle “casse” della Regione – De Luca deve solo apporre, in qualità di governatore della Campania, la sua firma per regolarizzare la posizione contrattuale dei 471 vincitori in regione con l’Anpal Servizi S.p.a..

Il presidente della Regione Campania può personalmente avere in merito tutte le perplessità politiche che vuole, ma non può permettersi di omettere il compimento di un atto necessario ed indispensabile per l’applicazione di un diritto di cittadini che hanno superato un pubblica selezione: è quanto in sostanza ripetono da mesi i 471 navigator campani che hanno anche attuato uno sciopero della fame pur di poter ottenere la dovuta immissione in ruolo e, quindi, poter iniziare a lavorare.

A margine della visita del Presidente della Repubblica al Museo Ferroviario di Pietrarsa, alcuni navigator, sono stati ricevuti dal Prefetto di Napoli Carmela Pagano.

E’ stata un’utile occasione per esporre nei dettagli al rappresentante del Governo sul territorio tutto il disagio che stanno patendo per il fatto di aver superato con successo una pubblica selezione, ma di essere gli unici vincitori in Italia a cui è stato precluso l’accesso alle attività per le quali hanno concorso assieme ai candidati di tutte le regioni.

Durante l’incontro con il Prefetto i navigator campani hanno fatto presente che ci sono anche strade alternative che possono essere percorse per permettere la loro contrattualizzazione, ribadendo come la soluzione al problema dipenda essenzialmente dalla volontà politica delle forze coinvolte nella vicenda.

Al termine del colloquio, per il quale i 471 vincitori hanno espressa grande soddisfazione, è stata consegnata al Prefetto – che ha garantito che parlerà personalmente della questione al Capo dello Stato – una lettere indirizzata al Presidente della Repubblica al quale hanno chiesto di intervenire affinché questa incresciosa vicenda di cui sono vittime abbia presto fine e venga consentito loro “…di dare il nostro contributo al Paese che tanto amiamo, beneficiando, al contempo, degli stessi diritti di chi vive in altre Regioni”.

Questo il testo integrale della lettera indirizzata al Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella:

“Illustrissimo Presidente Mattarella,

Le scriviamo questa lettera perché, da oltre tre mesi, in Campania 471 cittadini di questa Repubblica si stanno mobilitando con tutte le proprie forze contro un gravissimo torto causato da un’impasse politico-istituzionale a cui Lei potrebbe porre fine grazie a un Suo gesto.

In 471 abbiamo superato una selezione pubblica nazionale indetta da Anpal Servizi S.p.a. per le figure professionali dei c.d. “navigator”, destinate alla Regione Campania per l’avvio della seconda fase del Reddito di Cittadinanza.

In tutte le altre Regioni d’Italia, i nostri 2509 “colleghi” hanno già preso servizio, da luglio scorso, svolgendo le attività di supporto ai Centri per l’Impiego nel nuovo contesto caratterizzato dall’introduzione del Reddito di Cittadinanza.

A noi, invece, vincitori della selezione in Campania, in un numero molto consistente, non è stato consentito di firmare il contratto tanto agognato.

Non conosciamo le reali motivazioni di questa diatriba perché non è ancora pervenuta una risposta ufficiale dalle Istituzioni, ma siamo estremamente convinti che si tratti di un “braccio di ferro” tra Regione Campania, Governo ed Anpal Servizi S.p.a. che non riesce a risolversi per mancanza di volontà politica delle parti in causa.

Ci preme sottolineare che il danno si riversa sia su 471 vincitori della selezione e, naturalmente, sulle famiglie degli stessi che vivono questa estenuante situazione da oramai troppo tempo, sia sulla Campania tutta che vede questa Regione come il fanalino di coda di una misura che, invece, si rivelerebbe importante.

I percettori campani del Reddito di Cittadinanza rischiano così di non avere le stesse possibilità dei percettori delle altre Regioni in termini di convocazione dei Centri per l’Impiego.

È d’uopo, inoltre, far riferimento all’elevato numero di beneficiari della misura per comprendere ciò e oggi assistiamo al caos che si sta presentando.

Da anni i Centri per l’Impiego soffrono di una grave mancanza di organico e di risorse economiche che mette in difficoltà, oberandoli ulteriormente, i lavoratori impegnati in questo settore, impedendo così i risultati auspicati rispetto all’introduzione di questa misura in Campania.

In particolar modo, noi, che abbiamo sperato e concorso come tutti gli altri candidati in Italia – avendo superato la selezione pubblica qui nella nostra terra, nel tessuto sociale in cui siamo cresciuti – vorremmo che le Istituzioni della nostra amata Repubblica dessero pari opportunità a chi è nato in questa Regione.

Crediamo nella “coesione sociale”, nel poter vivere al Sud senza dover necessariamente emigrare in altri paesi, come accade a molti dei nostri amici e parenti.

Siamo fermamente convinti che nessuno possa mai fermare la nostra speranza di una vita dignitosa, qui in Campania, e di una crescita professionale dove siamo nati, cresciuti, dove abbiamo studiato, con non pochi sacrifici.

Presidente,

in questi tre mesi abbiamo fatto sentire la nostra voce ovunque e in tutti i modi possibili, sempre manifestando in modo corretto, rispettoso e democratico; abbiamo portato avanti uno sciopero della fame per circa una settimana, al fine di essere ascoltati; abbiamo protocollato varie richieste di incontro con rappresentanti istituzionali per discutere della nostra situazione; abbiamo simbolicamente rappresentato, innanzi ad alcuni palazzi delle Istituzioni, la nostra condizione di “ostaggi della politica”.

Non Le nascondiamo quanto spesso siamo stati sbeffeggiati e insultati da alcuni rappresentanti politici per il sol fatto di aver chiesto di essere ascoltati. In alcuni casi, abbiamo percepito la sensazione di essere divenuti “merce” su tavoli di future campagne elettorali. Questo è inaccettabile per chi, come noi, crede nelle Istituzioni della Repubblica Italiana, nei valori e nei principi costituzionali di cui Lei è il sommo garante.

Le chiediamo un Suo intervento, Presidente, perché siamo sicuri e abbiamo l’estrema fiducia che ciò avverrà. Speriamo che questo incubo finisca presto e, più di tutto, desideriamo poter svolgere le funzioni per cui siamo stati attentamente selezionati e dare il nostro contributo, godendo così degli stessi diritti di chi vive nelle altre Regioni del nostro stesso Paese, che tanto amiamo.

Cordialmente e in fede,

i 471 vincitori della selezione pubblica “Navigator” per la Regione Campania”.

Proprio nella settimana appena trascorsa, la questione è stata – finalmente! – affrontata anche dal PD di Caserta che, in un’assemblea provinciale, all’unanimità ha chiesto a De Luca di ascoltare le ragioni e contrattualizzare i 471 navigator che hanno superato la selezione indetta a seguito dell’entrata in vigore del reddito di cittadinanza affinché anche in Campania, unica regione ad aver detto di no finora, possano iniziare il proprio lavoro di tutoraggio ed accompagnamento verso il lavoro per i beneficiari del reddito di cittadinanza voluto dal governo.

È stata la presidente provinciale e componente della segreteria nazionale del partito, Camilla Sgambato, a concedere prima la parola ad una delegata dei 471 Navigator, intervenuta ai lavori, per spiegare le ragioni dell’intero gruppo che non riesce ad essere assunto in Campania; all’esito dell’intervento, l’assemblea ha approvato con un lungo applauso la richiesta a De Luca di ascoltare e contrattualizzare i navigator.

Pur comprendendo le perplessità del presidente della Regione – ha affermato la Sgambato – sulla legge che istituisce il reddito di cittadinanza, in particolare i dubbi sulla figura del Navigator nella misura in cui essa crea ulteriore precarietà nel mondo del lavoro, non è comunque accettabile che si speculi politicamente sulla pelle di 471 tra uomini e donne che hanno comunque vinto una selezione ed oggi hanno diritto a svolgere quella funzione.

L’assemblea provinciale è stata netta e, del resto, anche la posizione a livello nazionale del Pd è molto chiara sul tema, a partire dal nostro segretario Nicola Zingaretti che lo ha fatto nella sua regione, e passando per il ministro per il Sud Peppe Provenzano, che si sta interessando per una soluzione positiva della questione, e per il responsabile Mezzogiorno del Partito, Nicola Oddati, che pure si è espresso favorevolmente alla assunzione dei Navigator. 

Allora De Luca segua l’esempio del suo collega governatore del Lazio e segretario del nostro partito Zingaretti – ha concluso – che ha contrattualizzato i Navigator nella sua regione e faccia lo stesso per gli aspiranti tutor assegnati alla Regione Campania, senza togliere loro le speranze e dandogli la possibilità di rimanere a lavorare nella loro terra”.

A questa unanime decisione del PD Casertano hanno fatto eco le dichiarazioni dei consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino e Gennaro Saiello che della questione hanno parlato a Roma con il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo: “Ci sono voluti tre mesi, ma alla fine anche nel Pd si sono finalmente accorti che si sta perpetrando da mesi una palese ingiustizia a danno di centinaia dei nostri giovani. Ben venga la decisione dell’’assemblea provinciale di partito a Caserta e l’appello rivolto a De Luca a smetterla di giocare con la pelle e il destino dei 471 vincitori della selezione per Navigator, essendo la nostra l’unica regione in Italia che ancora non ha firmato la convenzione per le assunzioni”.

Ci auguriamo che questo esempio – proseguono Ciarambino e Saiello – sia seguito presto anche da espressioni dello stesso partito di altre province e dagli stessi consiglieri regionali della maggioranza, che non possono più restare in silenzio di fronte a un caso che ha fatto della Campania lo zimbello d’Italia, soprattutto dopo che si sono espressi a favore dell’utilità della figura dei Navigator lo stesso segretario nazionale Pd Zingaretti, che non ha avuto dubbi nel firmare la convenzione nella regione che governa, e il responsabile per il Mezzogiorno del partito Oddati. Non possiamo più permettere che si continuino a calpestare i diritti di centinaia di giovani laureati che hanno superato una selezione pubblica e trasparente”.

A margine di questa vicenda, la Ciarambino, ritenendo che per De Luca sia più importante pensare alle prossime elezioni regionali piuttosto che al diritto al lavoro dei 471 navigator campani, ha anche denunciato il tentativo fatto dal governatore della Campania di “trattare in privato” con un consigliere regionale del M5Stelle: “Dopo quasi cinque anni di insulti, in cui non si è degnato neppure di ascoltare una sola nostra proposta in Consiglio regionale, un debolissimo Vincenzo De Luca, oramai alla frutta e vicinissimo all’esalare l’ultimo respiro politico, ha osato addirittura telefonare a un consigliere del nostro Gruppo, proponendogli un incontro nei suoi uffici di palazzo Santa Lucia. Un incontro proposto al nostro Tommaso Malerba, che sarebbe dovuto avvenire con il solo consigliere in questione. Gli è bastato poco per capire di non avere a che fare con i soliti poltronisti ed arrivisti della politica a cui è abituato. Dopo aver provveduto a informare il capogruppo e l’intero Gruppo del M5S, con garbo istituzionale, nel rispetto del ruolo e non certo della persona, l’invito del governatore è stato rispedito al mittente. Mai avremmo potuto accettare di sederci a trattare con il nemico della Campania. Mai nessuno di noi intavolerà alcuna forma di dialogo con chi ci ha sistematicamente fatto sbattere le porte in faccia ogni volta che avremmo voluto discutere o proporre provvedimenti nell’interesse dei cittadini della Campania. Continuasse a tenere chiuse quelle porte, almeno fino a quando non si spalancheranno quando lascerà definitivamente il palazzo della Regione Campania.

E’ chiaro – prosegue Ciarambino – che se De Luca è arrivato a contattare l’unico Gruppo che gli ha fatto vera opposizione in questi anni ed a cui ha sempre puntualmente mancato di rispetto, è solo perché sente sempre più scricchiolare la poltrona sulla quale siede. Ci chiediamo se di questa mossa siano stati informati i vertici del Pd o se ha agito dopo aver compreso di essere stato abbandonato un pezzo per volta dal suo partito. E soprattutto dopo che gli è fallita anche l’operazione di costruzione delle liste civiche, che avrebbe voluto affidare al trasformista di professione Riccardo Villari, oggi al centro della rivolta degli accademici dopo la sua nomina, per mano dello stesso governatore, al vertice di Città della Scienza.

Il suo è un tentativo patetico! Ritrovasse un pò di dignità – ha concluso il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle – annunciando ufficialmente la sua uscita di scena dalla politica, liberando così la Campania dalla sua presenza”.

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