C’era attesa per la riunione svoltasi al MISE a Roma sulla vertenza Jabil di Marcianise. La speranza era di trovare una soluzione che potesse evitare i preannunciati 280 licenziamenti.
Purtroppo l’incontro ha invece prodotto un nulla di fatto con la Direzione Aziendale che ha ribadito che il sito di Marcianise deve avere un organico di 350 addetti a fronte dei 630 attuali. Per cui il prossimo 24 marzo, al termine della procedura di riduzione del personale in atto, l’azienda procederà con i licenziamenti.
Tale risoluzione ha ovviamente procurato sconcerto e delusione tra i lavoratori e rabbia nei sindacati. La FIOM CGIL ha emesso immediatamente un duro comunicato per denunciare l’accaduto e “chiamare alla lotta” i lavoratori.
“Questa scelta unilaterale ed irresponsabile – è scritto – è inaccettabile! Il processo di ridimensionamento produttivo ed occupazionale, avviato in questi anni, nasconde la volontà di un graduale disimpegno. Questa eventualità va contrastata unitamente alle istituzioni Nazionali, Regionali e Territoriali”.
“Non si può rimanere impassibili – continua il comunicato – di fronte ad una multinazionale che con la sue scelte ha impoverito l’intero territorio! Le acquisizioni fatte in questi anni (Marconi/Siemens e per ultimo Ericsson) non sono servite a rafforzare l’azienda sul territorio, in un settore, elettronica ed installazioni telefoniche, tuttaltro che maturo ed obsoleto”.
Il comunicato conclude:“È ora di dire basta! La FIOM, insieme alle altre organizzazioni sindacali, organizzerà per martedì 28 c.m. un’assemblea dove è necessario valutare con i lavoratori le iniziative utili per contrastare i licenziamenti”.