Sono trascorsi già due mesi, dal manifestarsi in maniera così devastante della pandemia provocata dal covid19, con conseguenze drammatiche per la vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie.
Siamo alla vigilia della fase II, quella della ripartenza e si auspica che non si ripetano gli errori sin qui fatti, che quindi la seconda fase non sia come la prima e che tanti problemi, sin qui presentati, non si ripetano e si risolvano.
Abbiamo assistito, infatti, nonostante gli allarmi lanciati per tempo, alla strage degli innocenti nelle case di cura e nelle RSA.
Nella scuola, la didattica a distanza, ha spesso escluso gli alunni disabili a cui non sono stati forniti gli indispensabili ausili tecnologici, di cui avevano bisogno e diritto.
Dell’assistenza domiciliare non vi è stata traccia, non sono state previste misure di sostegno adeguate alle famiglie e ai caregiver, sia a livello nazionale sia a livello regionale, addirittura in alcune ipotesi, le persone con disabilità sono state discriminate, ad esempio: i liberi professionisti con assegno di invalidità o le persone maggiorenni con disabilità.
Ora occorrono linee guida chiare e univoche, risorse adeguate e reale interesse per le persone con disabilità, i più deboli fra i deboli.
Dichiara il Garante dei diritti delle persone disabili della Regione Campania, avv. Paolo Colombo, che errare è umano (a limite) ma perseverare nell’errore è diabolico e non è accettabile.