Salvatore Ciro Tufano, imprenditore di Saviano di Nola che ha ricoperto il ruolo di presidente della Casertana Football Club S.r.l. dal 1994 al 1997, non è più!
Dopo il fallimento della Casertana Calcio ad opera di Enzo Cuccaro, la rinascita rossoblù fu affidata nel 1993 a Walter Tilli che ripartì dalla serie D. Un anno dopo entra in società anche Salvatore Tufano che, dopo un piccolo periodo di “co-abitazione” con Tilli, divenne poi presidente da solo.
Tufano aveva un obiettivo: operare una gestione del Club oculata evitando spese superflue per riportare subito la Casertana tra i professionisti.
Dopo un sesto posto nel campionato 1994-1995 nel girone H del Campionato Nazionale Dilettanti, l’anno successivo conquista il primo posto nel girone G, centrando sul campo la promozione in serie C2, con una squadra, allenata da Claudio Tobia, davvero “super”, annoverando tra le proprie fila anche un Campione del Mondo nel 1986 con l’Argentina Pedro Pablo Pasculli, oltre – tra gli altri – ad Angelo Zottoli, Gaetano Vastola e Francesco Antonio Bianco con un giovanissimo Vincenzo Moretti che muoveva i primi passi di una brillante carriera che lo ha portato fino alla serie B.
Purtroppo l’anno successivo non fu altrettanto felice. La Casertana del bomber Luigi Carosella (31 presenze e 9 reti), di Salvatore D’Alterio, di Gianluca Grava, di Diamante Milano, di Giampietro Rulli, di Michele Scagliarini, di Luigi Vastola, di Antonino Sparacio, di Alessandro Erra non riuscì ad ingranare. Claudio Tobia fu esonerato alla 20esima giornata e, per 4 partite, la squadra fu affidata all’allenatore in seconda Walter Acierno. Le ultime 10 partite videro in panchina Claudio Orlandi. Concluso il girone C della serie C2 al 17ª posto, la squadra rossoblù fu retrocessa dopo aver perso il play-out a Frosinone, sconfitta grazie alle reti realizzate dall’ex Salvatore Campilongo.
Fu una profonda delusione per Salvatore Tufano che, nonostante tutto, desiderava un immediato riscatto che purtroppo non si concretizzò. Così nel 1997, dopo aver subito una durissima contestazione al termine di una partita al Pinto contro la Battipagliese, rassegnò le dimissioni e lasciò la poltrona di Presidente al suo vice Giuseppe Di Benedetto.
Questo il ricordo di Biagio Sparano, Direttore Responsabile di Radio PRIMARETE, che di quella Casertana di Salvatore Tufano fu uno dei principali attori:
“E’ davvero un giorno triste per chi ama la Casertana: l’ex presidente rossoblù Salvatore Tufano è venuto a mancare all’affetto dei suoi cari.
E’ stato presidente della Casertana nel triennio 94/97 riportando la Casertana dai dilettanti di nuovo tra i professionisti.
E’ stato presidente negli anni difficili, bui, del calcio a Caserta.
Dopo la promozione in serie B del 91/92, la retrocessione ad Ascoli dopo lo spareggio con il Taranto, la radiazione dai campionati professionistici, la ripartenza dai dilettanti per la volontà degli imprenditori Tilli e Bovienzo, poi l’ingresso di Salvatore Tufano da Saviano in società per riportare la Casertana in serie C.
Io c’ero, in qualità di addetto stampa della Casertana, e posso testimoniare l’amore che aveva per il calcio e verso i colori rossoblù, amore che era nato negli anni della magica Casertana del Presidente Moccia che approdò nel 70/71 per la prima volta in serie B.
Era la Casertana del mitico Fazzi ed in quegli anni – pochi lo sanno! – Salvatore Tufano era presente ogni domenica allo stadio Pinto in curva Nord come tifoso rossoblù. Ed aveva un sogno: diventare un giorno il presidente della Casertana!
Non è stato molto amato dai tifosi e, forse, dalla città o meglio da chi, imprenditore casertano, vedeva la sua venuta a Caserta come una intrusione, senza mai concretamente però fare qualcosa per il calcio in città. Tipico della classe imprenditoriale casertana! Questo è stato forse il motivo per cui il suo passaggio in società è durato un triennio.
Era una persona schiva, riservata, non un comunicatore, e questa è stata la sua grande pecca. Dal suo punto di vista pensava che, come partendo dal nulla era riuscito con concretezza ad emergere nel campo lavorativo con la sua azienda a Saviano, così poteva fare nel calcio.
Era un grande conoscitore di calcio; aveva un agenda su cui, dopo aver visto di persona i calciatori, si segnava caratteristiche, ruoli, statistiche. Sapeva di tutto e di più su ogni calciatore di serie C.
Per non parlare delle interminabili riunioni a Saviano quando doveva chiudere un accordo con un calciatore. Ne ho passate di serate notturne tra Caserta e Saviano che mi hanno però lasciato dentro il ricordo di una persona vera, che aveva la passione per il calcio, che amava i colori rossoblù della Casertana.
Un saluto commosso ed un abbraccio affettuoso ai suoi cari. Grazie Presidente, riposa in pace!”