E’ ufficiale ed incontestabile: l’affidamento del PalaVignola alla “Volalto 2.0” di Nicola Turco è illegittimo!
Lo ha messo nero su bianco l’Anac che ha contestato al Comune di Caserta di aver affidato alla società sportiva, senza indire una regolare gara d’appalto, il palazzetto dello sport dell’ex area Saint Gobain in violazione del Codice degli Appalti Pubblici.
Ricordiamo che l’Anac è l’Autorità Nazionale AntiCorruzione che è un’autorità amministrativa indipendente il cui compito è quello di prevenire fenomeni corruttivi nell’ambito delle pubbliche amministrazioni (PA) e delle società partecipate e controllate. Chi nomina l’Anac? Il presidente è nominato su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, di concerto con il Ministro della giustizia e il Ministro dell’interno; i componenti sono invece nominati su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione.
Ad inizio di questo mese l’autorità nazionale anticorruzione (Anac) ha notificato una sanzione al Comune di Caserta contestando di aver affidato il palazzetto dello sport “Palavignola”, in violazione del Codice degli Appalti, alla “Volalto 2.0”, società sportiva di proprietà di Nicola Turco (imprenditore negli anni vicino ad ambienti di centrodestra e poi anche al Sindaco Carlo Marino) e di cui è stata General Manager la moglie, la 53enne Rosalia Santoro, nata politicamente come “cosentiniana di ferro” salvo poi diventare Renziana prima e fan di De Luca poi quando si candidò a suo sostegno alle regionali del 2015 (senza essere eletta) nella lista “Campania in rete per De Luca”, allo stato Direttrice del Museo Campano di Capua con nomina firmata dal Presidente di centrodestra della Provincia di Caserta Giorgio Magliocca.
Il procedimento sull’affidamento del PalaVignola è stato avviato a seguito di un’iniziativa intrapresa dai consiglieri comunali del gruppo “Speranza per Caserta” Francesco Apperti e Norma Naim, assistiti dall’avvocato amministrativista Paolo Centore.
I consiglieri nel gennaio del 2020 avevano denunciato l’avvenuto affidamento alla “Volalto 2.0” in assenza di una gara nonostante la vicenda rappresenti una concessione di servizi.
L’Anac ha ritenuto condivisibile la tesi presentata dai ricorrenti secondo cui, per affidare a un soggetto una concessione di servizi, occorre indire una regolare gara d’appalto, non essendo possibile affidare la struttura sportiva “in maniera informale”, come avvenuto in questo caso.
L’Anac ha poi aggiunto che l’amministrazione comunale ha consentito che la “Volalto 2.0” non si limitasse a custodire il bene – come il Comune ha cercato di sostenere nel procedimento -, ma l’ente ha consentito che l’affidatario ponesse in essere attività remunerative idonee a generare un flusso di cassa: flusso che avrebbe dovuto essere motivo del pagamento di un canone di concessione in favore dell’ente locale.
“Siamo molto soddisfatti – hanno dichiarato Apperti e Naim – che sia stato sancito, in via ufficiale, ciò che era già fin troppo chiaro. Abbiamo dovuto subire da un lato i silenzi assordanti del Sindaco e le vacue risposte del suo Assessore al Patrimonio, rimasti inerti nonostante le nostre ripetute sollecitazioni, dall’altro le squallide minacce dell’allora Presidente della Volalto, che arrivò non soltanto ad annunciare querela, ma addirittura a chiedere con forza il mio arresto in quanto colpevole di voler ostacolare la crescita dello sport casertano e di infangare il nome e l’onore della sua famiglia. Noi intendevamo, come sempre, soltanto ripristinare il rispetto delle regole e difendere le già disastrate casse comunali dall’ennesimo danno erariale. Difficile capire come l’Amministrazione abbia potuto commettere errori così clamorosi. Marino ancora una volta ha messo in secondo piano il bene della città e della sua comunità ed ha preferito coltivare orticelli ritenuti forse più fruttuosi”.
“Hanno continuato imperterriti – continuano i consiglieri – a riservare al sig. Turco un trattamento spudoratamente di favore, nonostante qualcuno fosse lì a segnalargli che non si poteva fare! Inoltre, sono diversi gli aspetti su cui bisogna ancora far luce: Turco ha versato i canoni per allenamenti e partite e quelli per la gestione del Palavignola poi affidatogli, finalmente, con bando di gara nel febbraio 2020? È ancora valido tale affidamento, visto che la società “Volalto 2.0” risulta aver cessato la sua attività dopo l’esclusione dal campionato nel luglio scorso? Come sono stati spesi i cinquecentomila euro stanziati per l’impianto in vista delle Universiadi 2019? E l’immobile “ex mensa Saint Gobain”, che si trova proprio di fronte al Palavignola e per il quale è stato indetto nel 2018 un bando per la riqualificazione vinto – indovinate un po’ – da Nicola Turco, perché dopo tre anni è ancora in condizioni di fatiscenza?”.
“La storia, comunque, non finisce qui: il documento dell’ANAC – concludono – chiarisce benissimo la situazione, ma non ha effetti diretti. Nei prossimi giorni, valuteremo insieme all’avvocato Centore, che ringraziamo per averci brillantemente assistiti in questa vicenda, i passi da compiere. Intanto speriamo che l’amministrazione corra finalmente ai ripari per restituire alla fruizione della cittadinanza un bene fondamentale, in vista della auspicabile ripartenza completa di tutte le attività sportive nel prossimo autunno”.
Questo il testo integrale della sentenza Anac: SANZIONE ANAC
Nel frattempo non si è fatta attendere la risposta di Turco: “Uno: la VolAlto 2.0 ha cambiato solo il nome in Sportingest, stessa Partita Iva e stessa sede, ha fatto altri investimenti importantissimi ed è viva e vegeta!!! Due: noi con la disposizione dell’Anac non c’entriamo in nulla come da documento Anac che alleghiamo. Tre: dopo le dichiarazioni ad hoc di Apperti e Naim e dopo quello che subimmo con le scritte di “Turco a morte”, decidemmo di allontanarci dallo sport perdendo in circa 3 anni 2 milioni di euro. Quattro: quando ci furono le Universiadi, noi non eravamo gestori. Quinto, l’ex Bic: il contratto con il Comune l’abbiamo firmato quest’anno e i tempi sono di circa 3 anni dalle licenze. Sesto: questa volta è giunto il momento anche per noi di difenderci in tutte le sedi istituzionali dalle accuse infondate di Apperti, Naim e Il Mattino!!! Abbiamo subito molto, siamo stati sempre in silenzio, abbiamo perso sacrifici e soldi per scelta di quello che ci fecero, ma essere anche strumentalizzati non lo accettiamo e non lo permettiamo più a nessuno! Fino ad oggi non avevamo mai denunciato e diffidato nessuno in quanto, facendo anche editoria, comprendiamo sfoghi, gelosia, interessi e politica! Domani però, ci difenderemo in tutte le sedi istituzionali e ripristineremo la nostra immagine e la verità!!!”.
Ora, in attesa degli ulteriori sviluppi di questa vicenda, quel che colpisce però è l’assoluto silenzio in merito dell’amministrazione comunale del sindaco Carlo Marino, forse in forte imbarazzo politico per aver sottoposto la disastrata collettività casertana, già esposta a due dissesti economico-finanziari nonché ad un debito attuale di svariati milioni di euro, a subire una ulteriore sanzione pecuniaria, frutto di una condotta politico-amministrativa illegittima …persino con tanti saluti alla memoria delle “Quattro Stelle!”