Non sarà facile lunedì 31 maggio 2021 per il Consiglio dei delegati del Consorzio di bonifica Sannio Alifano, riunito in assise plenaria, risolvere l’apparentemente enigmatica situazione in cui si trova.
Perché all’Ordine del Giorno del Consiglio, oltre all’approvazione del Bilancio di previsione 2021 del Piano di Organizzazione variabile del personale (ex pianta organica) – solo per citare alcuni dei fondamentali argomenti per la vita dell’Ente -, il Presidente Alfonso Santagata ha dovuto inserire, su pressante, ripetuta e insistente domanda di un nutrito gruppo di Consiglieri, un ultimo argomento riguardante la «Richiesta di “Elezione del Presidente ex art. 12 statuto vigente dell’Ente”».
Questi ultimi, precisamente, sostengono che adesso che è stata completata la formazione del Consiglio con le ultime nomine dei membri di diritto designati dalla Provincia di Caserta, si debba procedere all’elezione del Presidente poiché l’attuale – il Dott. Alfonso Santagata – avrebbe finora svolto solo una funzione di reggente in base all’articolo 27 della Legge Regionale della Campania n. 4/2003 sull’ordinamento dei Consorzi di bonifica.
Il presidente Santagata, con una lettera aperta a tutti i Consiglieri, ha spiegato che tale interpretazione della legge regionale che disciplina l’attività dei Consorzi di Bonifica è stata smentita – con due note scritte – dalla Direzione Generale Agricoltura della Regione Campania (direttamente incaricata delle funzioni di vigilanza e controllo dell’attività degli Enti di bonifica) che a riguardo ha precisato testualmente: «Nel momento in cui vengono nominati i membri di diritto, il Consiglio dei Delegati, ai sensi del citato articolo 27, debba limitarsi ad una presa d’atto dell’elezione del Presidente». Tale autorevole posizione è stata confermata anche dall’Associazione Nazionale dei Consorzi di Bonifica, interpellata sul punto da Santagata per un parere super partes.
Santagata, inoltre, ha ricordato ai Consiglieri che la elezione degli Organi del Consorzio – esattamente del Presidente, Vice Presidente e dei componenti della Deputazione Amministrativa – è stata già votata dal Consiglio dei delegati con la Delibera n. 02/17 del 2 febbraio 2017, all’unanimità dei membri presenti a quella riunione, sicché una rielezione dell’Organo esecutivo – in mancanza delle cause circoscritte nello Statuto, come in questo caso – non è possibile né consentita in base alle vigenti disposizioni statutarie e alla stessa L.R. n. 4/2003.
Ma sembra che i dissidenti finora insistano nel loro convincimento che, portando alle estreme conseguenze la inosservanza delle indicazioni della Regione, potrebbe determinare una modifica dell’assetto attuale dell’Organo esecutivo del Consorzio.
La Regione, dal canto suo, quale organo di vigilanza e controllo dell’Ente, dovrà valutare la situazione che, se ritenuta pregiudizievole per la regolare attività del Consorzio – ad esempio, per mancata approvazione del bilancio di previsione 2021 -, potrebbe portare clamorosamente alla nomina di un Commissario Straordinario alla guida del Sannio Alifano.
“Sarebbe davvero un peccato che l’attuale Consiglio dei delegati uscente, rinnegando i propri oggettivi meriti e senza chiare motivazioni che non siano degli inesistenti cavilli giuridici, andasse ora a scompigliare l’assetto dell’Esecutivo – sottolinea il presidente Santagata – con la stagione irrigua in pieno svolgimento e le difficoltà dell’emergenza sanitaria ancora in atto, che dovrebbe viceversa essere sostenuto e incoraggiato ad impegnarsi ancora di più, in questi ultimi mesi di mandato, per il bene e il progresso del territorio e dei propri consorziati”.
Si profila così – a soli quattro mesi dalla naturale scadenza delle cariche elettive e con una convocazione dell’Assemblea per le nuove elezioni del Consiglio dei delegati già posta da Santagata al punto 6 dell’ordine del giorno – un epilogo inimmaginabile fino a pochi giorni fa per il secondo Ente di bonifica per estensione della Regione Campania, che – paradossalmente – ha conseguito nell’intero corso di questo mandato amministrativo, che ormai volge al termine, risultati straordinari sotto tutti i punti di vista.
Basti citare, ad esempio, il progetto di captazione ad uso irriguo e potabile delle acque dell’invaso di Campolattaro, un progetto complessivo che vale 480 milioni di euro, giusto ieri inserito nel Decreto legge Semplificazioni e votato dal governo Draghi: opere che, una volta ultimate, determineranno una maggiore disponibilità di acqua che consentirà di ampliare la superficie irrigua in Valle Telesina dagli attuali 4000 a circa 15mila ettari, e senza ricorrere più ai costosi impianti di sollevamento.