Edifici pubblici abbandonati, associazioni onlus senza sede, la Regione Campania che stanzia 700mila euro per ristrutturare un immobile di proprietà del Comune di Caserta. Tutto risolto? Tutto fermo, come se nulla fosse mai successo!
E’ il quadro desolante – e mortificante per tutti i volontari che si dedicano a pregnanti attività sociali – che “regna” a Caserta.
In questo ambito, una delle associazioni più attive – il Centro Sociale Ex Canapificio, senza una sede da più di due anni – ha deciso di agitare queste “acque stagnanti” con un’azione di protesta decisamente “forte“: uno sciopero della fame da parte di tre loro attivisti.
Sarà ora difficile che sindaco ed assessori si assumano la responsabilità di continuare a non fornire una risposta alle istanze più che ragionevoli di una parte della collettività che pur dovrebbero rappresentare.
Questo il testo integrale del comunicato diffuso dal Centro Sociale:
“Sono passati più di due anni da quando l’Ex Canapificio è stato messo sotto sequestro per problemi strutturali, che noi avevamo segnalato da molto prima.
Da allora, abbiamo resistito facendo attività anche per strada e presso luoghi di fortuna prestati da associazioni, parrocchie e sindacati.
Abbiamo rafforzato le nostre attività e rilanciato delle nuove, come le reti Caserta Solidale e Castel Volturno Solidale, contro la diffusione del covid19 e per sostenere gli ultimi, i più fragili.
Con la lotta e le pressioni ininterrotte di questi anni, siamo riusciti a far stanziare alla Regione Campania 700.000 euro, con la Delibera di Giunta n. 391 del 28 luglio 2020, affinché un altro edificio, l’Ex Onmi di Caserta, di proprietà comunale ed abbandonato da anni, possa essere ristrutturato e diventare sede del Centro Sociale.
Da allora, è passato quasi un anno ed ancora non c’è certezza sulla destinazione dello spazio, con il nostro nome che quasi da subito è scomparso dagli atti prodotti dal Comune di Caserta.
Abbiamo firmato ben 30 protocolli di Intesa con altrettante associazioni, che condivideranno con noi la gestione dell’Ex Onmi. Tra queste, Nero e non solo! Onlus, che avrà degli spazi dedicati nell’Ex Onmi, visto che condivide il nostro stesso dramma dell’essere senza sede.
Atti chiari e scritti, che confermano ancora una volta la modalità partecipata e trasparente che caratterizza l’operato del Centro Sociale nell’aprire e gestire spazi sociali in città.
Nonostante ciò, il Comune di Caserta intende sì prendere il finanziamento regionale, ma SENZA AFFIDARE LA STRUTTURA AL CENTRO SOCIALE. Al massimo, intende affidare un pezzo di essa che, da sola, è meno della metà dell’Ex Canapificio.
Abbiamo la soluzione a portata di mano ed il rifiuto del Comune di usarla.
E la Regione Campania cosa intende fare? Lascerà che 700.000 euro vengano spesi senza arrivare a una soluzione soddisfacente?
A più di 2 anni alla chiusura dell’Ex Canapificio, abbiamo ancora FAME DI SPAZI, vedendo immobili comunali vuoti mentre facciamo le nostre attività sulle panchine.
Di fronte a tutto questo, abbiamo deciso di andare fino in fondo.
Venerdì 4 giugno alle ore 17.00 convochiamo un PRESIDIO PUBBLICO fuori l’Ex Onmi, in viale Beneduce 8, ed entriamo in sciopero della fame.
Vincenzo Fiano, Virginia Crovella ed Abraham Kouassi sono gli attivisti che inizieranno lo sciopero e continueranno ad oltranza fino a quando le nostre richieste non saranno accolte!
Un atto estremo, a fronte degli anni che passano senza che questa vicenda abbia un epilogo positivo per il Centro Sociale e per la città tutta.
È TEMPO DI FARE CHIAREZZA!
– CHIEDIAMO alla Regione Campania la CONVOCAZIONE IMMEDIATA DI UN TAVOLO per discutere delle criticità e chiarire le opacità emerse finora.
– CHIEDIAMO al Comune di Caserta l’Atto di ASSEGNAZIONE DELLO SPAZIO nelle more dei lavori di riqualificazione.
– CHIEDIAMO alla Regione Campania di vincolare i fondi da inviare al Comune per la messa in sicurezza dell’Ex ONMI, ad UN ATTO CHIARO E NETTO DI DESTINAZIONE DELLO SPAZIO AL CENTRO SOCIALE!“