I Carabinieri della Stazione di Marcianise hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti del 37enne L. M. poiché gravemente indiziato di “maltrattamenti contro familiare convivente (art. 572 co. 1 c.p.), lesioni personali aggravate (artt. 582, 576 co. 1 n. 1 e 577 co. 1 n. I c.p.), sequestro di persona (art. 605 c.p.), violenza sessuale (art. 609 bis c.p.), violenza privata (art. 610 c.p.)”, condotte consumate ai danni della ex moglie, a decorrere dal 2017.
Il provvedimento è originato dai risultati delle indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, avviate immediatamente dopo la denuncia presentata dalla vittima.
La stessa aveva inizialmente presentato una denuncia per gravi maltrattamenti, non solo fisici, subiti sia durante la convivenza che dopo l’interruzione della stessa, salvo poi rimettere la querela.
Qualche mese dopo presso la caserma dei Carabinieri si presentavano dapprima il padre della vittima, riferendo di aver ricevuto preoccupanti messaggi di aiuto da parte della figlia, e poi la stessa donna, determinata a raccontare i gravi episodi da lei subiti.
La donna riferiva di essere stata costretta in precedenza a rimettere la querela dietro la minaccia dell’indagato di diffondere alcune sue registrazioni compromettenti, circostanza, questa, confermata da altre persone a lei vicine, compreso il padre, anch’egli vittima del ricatto.
Nel corso delle successiva audizione, la donna raccontava ulteriori episodi verificatisi medio tempore tra la prima e la seconda querela, tra cui un episodio in cui, attirata in un albergo dall’uomo, veniva sequestrata all’interno della stanza loro concessa – chiusa a chiave dall’indagato dopo averle sottratto il telefono cellulare – e violentata più volte nel corso della notte.
Solo la mattina dopo la vittima riusciva a fuggire dalla stanza ed a trovare riparo presso l’abitazione della madre che, interrogata in merito, confermava di aver trovato la figlia in condizioni di shock.
Inoltre la vittima riferiva di un ulteriore episodio in cui veniva afferrata dal denunciato per i capelli e scaraventata a terra, dove lo stesso continuava a colpirla con calci alla schiena.
In un’altra circostanza, invece, l’uomo, dopo averle spento le sigarette sul corpo e colpita con continui schiaffi che le provocavano una emorragia nasale, la costringeva a pulire con uno straccio il proprio sangue dal pavimento.
A seguito della nuova denuncia e della conseguente immediata audizione della vittima, venivano disposti tutti gli accertamenti necessari – tra cui l’interrogatorio di diverse persone informate sui fatti e gli accertamenti presso la struttura alberghiera in cui si era verificata la violenza sessuale – che riscontravano pienamente il racconto della donna.
Grazie all’attività investigativa dei carabinieri di Marcianise ed alla priorità attribuite dall’Ufficio di Procura e dal Gip per i procedimenti relativi alle violenze domestiche e di genere, è stato quindi possibile prevenire ulteriori dinamiche criminali, eventualmente anche più gravi, eseguendo la misura della custodia cautelare in carcere