Si è svolto questo martedì mattina il previsto presidio presso il Monumento ai Caduti in Viale Unità Italiana a Caserta indetto dal Comitato Unitario di Difesa del Patrimonio Bufalino.
“Gli abbattimenti indiscriminati da parte della Regione Campania di 120mila bufale campane in dieci anni, delle quali solo l’1,4% è risultata affetta da brucellosi, ha provocato – ha affermato il portavoce del Comitato Gianni Fabbris – la chiusura di 300 aziende bufaline nel Casertano con tantissimi posti di lavoro persi. Ora la Regione deve dirci da che parte sta e che filiera vuole, ovvero se ancora tiene agli allevatori e al loro lavoro artigianale che valorizza il territorio, o vuole una produzione industriale mozzarella di bufala campana dop. Questa battaglia non riguarda solo gli allevatori casertani, che da soli con il proprio latte producono il 60% della mozzarella dop, ma anche quelli salernitani e dell’intera area della Dop e di tutto l’agroalimentare italiano“.
Dinanzi la sede centrale dell’ASL Caserta si sono radunati gli allevatori con una trentina di trattori. Il corteo di trattori era partito in mattinata dal piazzale antistante lo stadio comunale di Casal di Principe, comune il cui sindaco Renato Natale, anch’egli presente a Caserta, da anni è al fianco della protesta degli allevatori.
“La Regione – ha detto Natale – deve rispondere alle istanze degli allevatori, non può far finta di nulla“.
Gli abbattimenti di bufale riguardano infatti soprattutto quattro comuni del Casertano limitrofi a Casal di Principe ovvero quelli in cui tradizionalmente si concentra la massima parte di allevamenti di bufale campane cioè Santa Maria la Fossa, Grazzanise, Castel Volturno e Cancello ed Arnone.
Al termine della manifestazione una delegazione degli allevatori ha poi incontrato l’assessore regionale all’Agricoltura Nicola Caputo.
E’ confermato per sabato prossimo 22 gennaio il corteo popolare per chiedere di “Cambiare verso” sulla gestione della crisi del comparto bufalino e di difendere l’intero territorio e la sua comunità mentre è stato interrotto lo sciopero della fame dei due allevatori Adriano Noviello e Giuseppe Pagano dopo l’incontro con l’assessore regionale.