Era nell’aria …e da tempo! Prova ne è stato il suo “assordante silenzio” sulle vicende, sportive e non, che hanno travolto una Casertana che, dopo aver conquistato, forte della sua imbattibilità, la testa della classifica del girone H della serie D battendo al “Pinto” il Bitonto, si è letteralmente frantumata sotto i colpi di sette sconfitte nelle seguenti nove partite.
Ma in questi ultimi due mesi l’onnipresente ed iperattivo Direttore Generale dei falchetti dei tre mesi precedenti non si è né sentito né visto più: e quando un casertano innamorato perso della Casertana si riduce o, meglio, viene ridotto al silenzio, allora anche il più ingenuo dei supporters rossoblù si allarma.
“La città deve sapere perché le voci che circolano da tempo siano suffragate dalla verità e dalla trasparenza. Sono casertano fin nel midollo e sono stato sempre un fiero sostenitore dei colori rossoblù. Pertanto non posso prestarmi a strumentalizzazioni o, peggio, essere coinvolto in situazioni dalle quali prendo decisamente le distanze”. E’ quanto dichiara con la consueta pacatezza Giovanni Pasquariello in quella che, più che una conferenza stampa, è una sorta di amichevole chiacchierata tra amici che si tiene nella sala ristoro del centro sportivo “Talamonti” a Caserta.
Ma perché in questo luogo e non, per esempio, nella sala stampa “Mario Iannotta” dello Stadio Pinto oppure nella sede sociale della Casertana FC? “Non ho chiesto nulla alla società né ho voluto coinvolgerla nelle mie scelte. Questa location mi permette di poter parlare liberamente, come ho sempre fatto, senza alcun spirito polemico e strumentalizzazioni di sorta”.
L’ex direttore generale suddivide in due parti la sua permanenza in società: la prima ha inizio il 18 agosto, quando accettò l’incarico, fino alla partita col Bitonto; la seconda dal 22 novembre fino ad inizio gennaio quando la fine del rapporto si è consumata.
“Dopo la turbolenta estate il presidente mi chiamò chiedendo di dargli una mano. In fretta e furia dovemmo correre ai ripari, allestendo una squadra ed approntando tutte le incombenze per mandarla in campo. Cercammo di chiedere una proroga dell’attività per arrivare ai nastri di partenza in maniera adeguata, ma questa opzione ci fu negata. C’era da ricostruire tutto, dalla logistica generale al settore medico, da quello giovanile al marketing. In pochissimo tempo ci mettemmo in moto ed i primi risultati ci diedero pure ragione. Faticosamente cercammo di intraprende i nuovi progetti, coinvolgendo scuole, istituzioni cittadine e ci proponemmo di riportare – gradatamente – allo stadio tutti i ceti sociali. Le cose andavano incredibilmente bene, anche col suffragio dei risultati della squadra che, dopo 12 giornate, arrivò a conquistare la vetta della classifica. Ma proprio in coincidenza con questo primo traguardo, cominciai a notare una certa freddezza da parte del presidente nei miei confronti”.
Dopo la retrocessione a tavolino e tutto quello che ne è conseguito, Pasquariello è stato davvero l’uomo giusto al momento giusto per tentare di ricostruire tutto, bene e presto dati anche i suoi lusinghieri trascorsi, sia come calciatore che come dirigente. Qualità che lo hanno portato a vestire, da casertano d.o.c., il ruolo di direttore sportivo prima proprio alla Casertana e successivamente all’Aversa Normanna. Ma il suo capolavoro è stato indubbiamente il miracolo Marcianise, traghettato inizialmente dalla Eccellenza alla Serie D e successivamente, con la presidenza Bizzarro, fino ai play off promozione in Serie B. Evidentemente una dote quasi sconosciuta a chi invece lo aveva chiamato “per dargli una mano” senza porgli limiti, ma con la segreta speranza che rappresentasse, invece di un direttore generale, un promoter economico-finanziario.
Ed il primissimo campanello d’allarme è stato proprio la scelta dell’allenatore. “Alla presenza del direttore sportivo Accardi (NdR: nominato direttore sportivo da D’Agostino ben prima che fosse chiamato Pasquariello a ricoprire il ruolo di direttore generale), il presidente mi chiese di fargli tre nomi a mio parere giusti per ricoprire il ruolo di allenatore della prima squadra. Glieli feci ed a quel punto D’Agostino mi disse che ce ne era anche un quarto e cioè Vincenzo Maiuri. Dissi la verità e cioè che non lo conoscevo personalmente, ma sapevo che, in una sua precedente esperienza professionale a Caserta, era stato molto apprezzato. Compresi che quella che D’Agostino mi fece fu una domanda inutile in quanto Maiuri era già stato contattato”. Ma Pasquariello non batté ciglio a queste mosse e mise a disposizione la sua esperienza solo perché la Casertana potesse rivedere la luce.
“Pur avendo un rapporto di profonda stima e di assoluta lealtà, dopo la sconfitta a Marigliano – continua l’ex DG – il presidente mi comunicò che non era gradita la mia presenza nello spogliatoio. La cosa mi colpì e chiesi immediatamente un confronto teso a chiarire i ruoli e le incombenze cui ottemperare. Passò del tempo prima di realizzare questo confronto, arriviamo quasi a metà dicembre, ma gli impegni di lavoro del patron lo fecero slittare a inizio gennaio. Quando fummo al faccia a faccia, interpretando le intenzioni della società chiesi a D’Agostino di interrompere il rapporto perché non mi rivedevo in quella situazione. Il presidente mi chiese di soprassedere almeno un mese perché stava facendo delle valutazioni ed aveva bisogno di tempo per decidere. Ma, sorprendentemente, dopo appena una settimana fui convocato in società dove lo stesso presidente mi disse che era meglio interrompere lì il nostro rapporto. Mi sentii francamente deluso e tradito. Anche perché tutte le mie azioni professionali erano unicamente rivolte al bene della Casertana, agli interessi della proprietà e soprattutto prese in sintonia col patron. Non so se questi sia stato influenzato da chicchessia all’interno della società che ha inteso farmi “la guerra”, ma mi rendo conto di aver urtato la suscettibilità di qualcuno proprio per salvaguardare la politica societaria”.
Come suo costume Giovanni Pasquariello non spara a zero, ma disdegna decisamente di recitare un ruolo nel quale non si riconosce e, prima che ulteriori illazioni continuino a circolare in maniera incontrollata, ha così deciso di uscire allo scoperto per raccontare, nascondendo a fatica la sua amarezza, cosa è successo alla Casertana ed a lui stesso in questi sei mesi.
Quando gli si domanda quali fossero state le sue “regole di ingaggio” da parte di D’Agostino ad agosto scorso, risponde di getto: “Nessuna! Mi chiese di fare tutto quello che ritenessi giusto ed importante per il bene della Casertana”. Ed a chi gli domanda se questo è un addio oppure un arrivederci, Pasquariello comunque non chiude nessuna porta. “Nella vita – sostiene – non si finisce mai di imparare, ma se dovesse esserci una riapertura, questa volta non mi farò prendere dalla smania di voler contribuire alla causa a cuor leggero, ma chiederei di chiarire tutti gli aspetti della vicenda e stabilire ruoli e competenze in anticipo”.
L’incontro si chiude qui con Pasquariello contento di aver finalmente potuto pubblicamente raccontare quanto accadutogli. E, mentre ci si accinge nei saluti, giunge la notizia dell’esonero di Maiuri che, proprio mercoledì pomeriggio, dopo l’ennesima partita persa, aveva dichiarato: “Non mi dimetto! Perché già dopo la partita contro il Brindisi avevo fatto il gesto che dovevo nei confronti della famiglia D’Agostino. Dicendo che sarei andato via senza pretendere niente qualora fossi stato io il problema. Detto questo, non è che ogni volta devo fare l’eroe”.
Ora il comunicato ufficiale: “La Casertana FC comunica di aver sollevato Vincenzo Maiuri dall’incarico di allenatore della prima squadra, congiuntamente all’allenatore in seconda Felice Scotto. A loro va il ringraziamento per il lavoro svolto al servizio dei colori rossoblu in questi mesi e l’augurio di un prosieguo di carriera ricco di soddisfazioni. La società rossoblu, contestualmente, annuncia di aver affidato la guida della prima squadra all’allenatore Vincenzo Feola ed al secondo Pasquale Suppa. Nomi che hanno già scritto pagine importanti dalle storia rossoblu da calciatori e da tecnici e che hanno siglato il nuovo accordo in serata presso la sede sociale della Casertana FC. Mister Feola dirigerà la prima seduta di allenamento allo stadio ‘Pinto’ nel pomeriggio di venerdì“. Ben venga Feola di cui ben conosciamo il valore e che – ironia della sorte! – è proprio uno dei tre nomi per la panchina rossoblù che ad agosto scorso aveva fatto Giovanni Pasquariello al presidente D’Agostino.
Ma, a differenza del presidente, noi Feola, oltre ad apprezzarlo, lo conosciamo anche per il suo “particolare” carattere: D’Agostino è proprio tanto sicuro di poterlo “domare”? Ed è conscio che ora dovrà fare una nuova e veloce campagna acquisti ad hoc? Staremo a vedere, mentre domenica si torna di nuovo in campo.
Intanto mentre da stasera si fa sempre più insistente la voce di un imminente ritorno in società dell’ “impiegato amministrativo” (come lo definì lo stesso Giuseppe D’Agostino) Aniello Martone, noi come Radio PRIMARETE continuiamo a chiederci se e quando il presidente della Casertana FC riterrà giusto ed opportuno fare una conferenza stampa per rivelare alla pubblica opinione cosa intende fare, come, con chi e verso quali obiettivi.