La Cisl di Caserta sta studiando una ipotesi di risparmio di spesa e di salvaguardia di tanti posti di lavoro al momento a rischio.
Si tratta di cittadini casertani che svolgono l’attività di Operatori Socio Sanitari e che hanno prestato la loro opera in momenti difficili, mettendo a repentaglio anche la propria vita e quelle dei loro familiari, in attesa della proroga dei contratti in scadenza all’imminente 31 marzo.
“Stiamo parlando – dicono i rappresentanti dell’organizzazione sindacale – di reinternalizzazione dei servizi e non solo. Si potrebbe ipotizzare anche una internalizzazione addirittura del 118 e di altri servizi appaltanti che offrono prestazioni e competenze professionali. Ciò comporterebbe un risparmio di spesa che andrebbe investita in apparecchiature tecnologiche specialistiche all’avanguardia”.
L’organizzazione sindacale chiede, in questo modo, ai direttori generali dell’Azienda Ospedaliera “Sant’Anna e San Sebastiano” Gaetano Gubitosa e dell’Asl Caserta Ferdinando Russo di salvare il posto di lavoro a 70 O.S.S. somministrati in Azienda Ospedaliera e 150 nelle Cooperative che lavorano in appalto di servizio presso la Asl di Caserta.
“La scrivente O.S., con la presente, intende portare all’attenzione delle SS.VV. – scrive la Cisl nella lettera aperta inviata ai due direttori – la questione delle attività sanitarie e sociosanitarie concesse in appalto di servizio dall’AORN di Caserta, a favore di Ditte, Agenzie e/o Cooperative che a vario titolo erogano, attività finalizzate alla diagnosi, cura e assistenza ai pazienti in ambito ospedaliero.
In particolare, si segnala che negli ultimi anni, a causa del blocco prolungato del turn over, conseguenza del piano di rientro dal debito, si sono esternalizzate molte attività core che potrebbero rientrare nella gestione diretta aziendale.
Ci riferiamo in particolare – continua la nota – alle attività assistenziali infermieristiche e socio sanitarie di supporto all’assistenza ospedaliera; attività gestite da agenzie di somministrazione lavoro ormai da decenni.
Recentemente, anche la Legge 234, all’articolo 1 comma 268 lett. “C”, ha previsto la possibilità di internalizzazione dei servizi appaltati, con la possibilità di salvaguardare, attraverso specifiche procedure selettive, anche il personale impiegato in questi servizi esternalizzati.
Pertanto, al fine di migliorare e salvaguardare l’azione della Sanità Pubblica e, al pari di iniziative simili avviate anche da altre Aziende Sanitarie della Campania, si chiede alle SS.VV. – conclude la Cisl – di voler valutare se ci sono le condizioni in ambito aziendale per avviare un percorso virtuoso di internalizzazione che tenga conto dei costi, della valorizzazione delle risorse umane impegnate in questi servizi esternalizzati e delle ricadute in termini di efficienza e di efficacia delle attività erogate”.