I militari del nucleo carabinieri Cites Napoli, in collaborazione con la locale stazione carabinieri e le guardie zoofile del WWF, hanno effettuato un servizio finalizzato a reprimere il fenomeno del bracconaggio perpetuato nei confronti dell’avifauna selvatica.
Nell’agro del comune di San Prisco, in un sottotetto, pertinenza di un immobile, veniva rilevata la presenza la presenza di nr. 7 esemplari vivi della specie carduelis carduelis (cardellino), appartenente alla fauna selvatica pertanto rientrante nel patrimonio indisponibile dello stato ed inoltre riconducibile tra le specie minacciate di estinzione ricomprese nell’allegato II della convenzione di Berna.
Gli esemplari erano privi di anello inamovibile alle zampe.
L’inanellamento, da effettuare nei primi giorni di vita, ne traccia la provenienza e quindi è idoneo a dimostrare l’avvenuta nascita in cattività in modo lecito.
Alla luce di quanto rinvenuto, i militari hanno proceduto al sequestro degli esemplari descritti per violazione agli articoli della legge nr. 157/92 e deferito alla competente autorità giudiziaria il proprietario dell’immobile.
I volatili sono stati affidati alle cure dei medici veterinari della ASL NA1 – CRIUV e quelli abili al volo contestualmente liberati in un area dedicata.
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Militari appartenenti alla Stazione Carabinieri Forestale di Vairano Patenora, nel comune di Caianello, alla località “Gaudisciano”, hanno proceduto a sottoporre a sequestro un motosega e circa 30 quintali di legna ricavata dalle operazioni di utilizzazione in corso di un bosco ceduo.
Il sequestro è stato operato in quanto il taglio di un bosco ceduo eseguito al di fuori dell’epoca consentita (dal 1° ottobre al 15 aprile), come stabilito dal regolamento regionale campania, danneggia irreversibilmente lo stesso e ne compromette la normale esistenza e rinnovazione esponendolo agli attacchi patogeni e parassitari.
Pertanto, i predetti militari hanno deferito, in stato di libertà, all’autorità giudiziaria, in concorso tra loro, tre persone, di cui due quali materiali esecutori della condotta illecita e la terza persona quale conduttore del bosco ceduo, per i reati di:
– danneggiamento del bosco;
– distruzione e/o deturpamento di bellezze naturali;
– abuso paesaggistico per aver eseguito interventi su di un bene tutelato nell’integrità paesaggistico-ambientale “il bosco” in assenza della prescritta autorizzazione.