“Negli scorsi giorni su nostra richiesta – si afferma in un comunicato del Comitato MaCRiCo verde – abbiamo ottenuto udienza con il presidente ed il segretario della Fondazione “Fratelli tutti” riguardo agli sviluppi della situazione dell’area ex Macrico. Si è trattato di un incontro molto cordiale e collaborativo.
Spiace però che la richiesta di poter discutere con gli incaricati della progettazione sull’area sia stata cortesemente respinta. E se valutiamo positivamente la notizia che circola dell’avere affidato allo studio di Renzo Piano e suoi collaboratori la progettazione, esprimiamo profondo rammarico dell’essere all’oscuro delle caratteristiche precise della commessa.
Aggiungiamo che abbiamo potuto rilevare un preoccupante scivolamento della Fondazione verso una progettazione che risponde alle caratteristiche di una qualifica dell’area come F3 (verde pubblico attrezzato) o F4 (parco urbano) che sono le medesime qualifiche che erano previste per tutti gli sciagurati e fallimentari progetti di questi ultimi 20 anni.
Progetto Boeri e soci, progetto 150 anni Unità d’Italia, progetto Aereospazio.
Non vorremmo – continua la nota – che la Fondazione, pur con le migliori intenzioni, si lasciasse condizionare e illudere da quei modelli di sviluppo tipici delle cordate dei cementificatori casertani mai rassegnati a che l’ex Macrico divenga un autentico e semplice “verde pubblico” con il solo recupero del costruito esistente.
Per questo motivo – sottolinea il Comitato – ribadiamo con forza e per l’ennesima volta che solo la qualifica di F2 (verde pubblico) offre indispensabili garanzie per il presente e per il futuro.
Chi, tra la lobby dei cementificatori e quella dei politicanti, adombra difficoltà ed ostacoli a questa semplice qualifica mente e sa di mentire e sappia che non rimarremo in silenzio né a Caserta, né a livello nazionale, né a livello delle istituzioni ecclesiastiche centrali.
Né si illudano di ottenere sospensioni o cancellazioni di quei vincoli che, a suo tempo, facemmo porre sull’area e che oggi certo costituiscono un ostacolo ai famelici disegni dei nuovi faraoni desiderosi di profitto pur sotto la vernice dorata e rassicurante di opere sociali.
Sarà forse per questo – conclude il comunicato – che i consiglieri comunali si rifiutano di dare all’area la destinazione di F2? Nonostante la stessa proprietà ed il vescovo Lagnese lo abbiano chiesto firmando una petizione e ribadito più volte con dichiarazioni pubbliche.”
( Comitato MaCRiCo verde )
N.B. In allegato “Norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale città di Caserta” si vedano in particolare articoli 25, 26, 27 dove appare evidente – senza giochi di prestigio – la differenza sostanziale tra queste tre diverse qualifiche!