E’ proprio il caso di dire che l’amministrazione comunale diretta dal sindaco Carlo Marino non ne fa una “buona” (…quando la fa!).
Stavolta il “pasticciaccio” è relativo all’assistenza per gli anziani e, in particolare, alla gara indetta dall’Ente locale per l’affidamento del servizio di assistenza domiciliare in favore delle persone anziane residenti nei comuni dell’ambito sociale C1 per un importo complessivo di 260mila euro.
La gara fu aggiudicata all’A.T.I. “Consorzio di Cooperative Sociali Alfa” di Avellino mentre la Cooperativa Sociale “Socrate” di Benevento fu esclusa dalla partecipazione al bando.
Di qui il ricorso al T.A.R. Campania della suddetta Cooperativa Sociale “Socrate” che – toh, guarda caso! – l’ottava sezione del Tribunale Amministrativo Regionale (con presidente Alessandro Tomassetti) ha accolto in pieno, annullando di conseguenza tutti gli atti impugnati e dichiarando l’inefficacia del contratto firmato col Consorzio di Cooperative Sociali Alfa che si era aggiudicata la gara.
Insomma, della serie: “Al comune di Caserta abbiamo scherzato! Si riparte daccapo!”.
Appare persino superfluo aggiungere che l’Ente locale di Caserta, con due dissesti economico-finanziari sul groppone, è stato ovviamente anche condannato al pagamento delle spese legali per circa 4mila euro (…ma tanto paga Pantalone!).
Ed ora, dopo l’ennesima figuraccia, “pasticciaccio” terminato?
Ma manco per niente!
Infatti, per non lasciare gli anziani dell’ambito sociale C1 senza la necessaria assistenza domiciliare, mentre si procede (…si spera celermente!) per predisporre quanto di norma occorre per rifare la gara, il dirigente Francesco Biondi ha deciso di affidare temporaneamente il suddetto servizio ad un‘altra società e precisamente alla Società Cooperativa Sociale Onlus A.S.D. di Casagiove ( ASD-COMUNE-CASERTA ).
In questo modo bisognerà quindi pagare l’A.T.I. di Avellino per quello che ha fatto fino alla revoca dell’aggiudicazione, la A.S.D. di Casagiove per quello che farà fino a quando la gara non sarà espletata con la nomina di una ditta vincitrice e poi – se ci saranno ancora soldi da utilizzare – pagare quest’ultima per quello che farà dopo aver vinto la gara.
A questo punto, se i ns. lettori hanno ancora voglia di ridire, possono ovviamente farlo in piena libertà. Da parte nostra confessiamo loro (…quando l’amarezza supera persino il sarcasmo!) che a noi è passata persino questa voglia…
Alla prossima!