Cronaca Provincia di Caserta

Maxisequestro da 60 milioni di euro ai danni del patron dei supermercati “Pellicano”, Paolo Siciliano, considerato contiguo ai clan camorristici Belforte e Zagaria

I Carabinieri del R.O.S. ed i Finanzieri del Comando Provinciale di Caserta hanno dato esecuzione ad una misura di prevenzione patrimoniale con sequestro di beni mobili e immobili, emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Sezione Misure di Prevenzione su proposta della Procura della Repubblica di Napoli.

Il provvedimento scaturisce dalle indagini anche di tipo patrimoniale condotte dal Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri e dalla Compagnia della GdF di Marcianise, delegate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, in direzione di un imprenditore casertano, Paolo Siciliano di Marcianise, sul cui conto le indagini hanno permesso di acquisire indizi qualificati in ordine alla sua pericolosità personale ed alla formazione illecita delle sue attività, considerata la vicinanza al clan camorristico Belforte e al clan camorristico dei Casalesi (Gruppo Zagaria).

L’uomo è titolare di 8 aziende operanti nella provincia di Caserta, attive nel settore immobiliare, edile e della grande distribuzione e commercio all’ingrosso di prodotti alimentari, a cui fa capo una catena di supermercati con marchio “Pellicano” presenti con 21 punti vendita nella provincia di Caserta e precisamente, oltre che nel capoluogo, anche ad Aversa, Alvignano, Capua, Casagiove, Castel Volturno, Marcianise, Mondragone, Recale, Santa Maria Capua Vetere, San Nicola la Strada e San Prisco.

I supermercati rimarranno  comunque aperti ed in funzione visto che le società proprietarie adesso saranno poste in amministrazione controllata e quindi potranno continuare ad operare, ovviamente senza più essere alle dipendenze di Siciliano bensì di un responsabile nominato dal Tribunale.

Il sequestro è stato disposto anche per i rapporti che aveva con i nipoti di Michele Zagaria, figli della sorella Beatrice.

Il provvedimento dispone il sequestro di conti correnti, quote societarie e relativi beni strumentali, per un valore stimato in circa 60 milioni di euro.

 

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