Aversa Cronaca

Tragedia ad Aversa: suicida un poliziotto penitenziario in servizio nel carcere di Secondigliano

Un appartenente al Corpo di Polizia Penitenziaria di 43 anni, originario di Aversa, in servizio nel carcere napoletano di Secondigliano, si è tolto la vita con l’arma di ordinanza nella sua abitazione.

“E’ una notizia inquietante, che sconvolge tutti noi. Era un ragazzo sorridente e solare, che io stesso avevo incontrato l’altro giorno proprio a Secondigliano dove sono stato in visita, e nulla faceva presagire la tragedia. Sappiamo solo che era smontato dal turno notturno e che lasciare la moglie e due figli”, dichiara, scosso e amareggiato, Donato Capece, segretario generale del SAPPE, il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che ricorda come quello dei poliziotti penitenziari suicidi è un dramma che va avanti da tempo senza segnali di attenzione da parte del Ministero della Giustizia e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.

Dall’inizio dell’anno quattro sono stati i poliziotti suicidi, tre dei quali in Sicilia.

Premesso che allo stato sono in corso accertamenti sulle ragioni del tragico gesto, il SAPPE rileva come “i poliziotti penitenziari sono lasciati abbandonati a loro stessi, mentre invece avrebbe bisogno evidentemente di uno strumento di aiuto e di sostegno. Lo scorso anno 2022 sono stati 4 i poliziotti penitenziari che si sono tolti la vita: furono 5 nl 2021, 6 nel 2020 e 11 nel 2019”. 

( Carcere di Secondigliano )

Numeri “sconvolgenti”, per Capece che aggiunge: “Ministero della Giustizia e Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria non possono e non devono più continuare a tergiversare su questa drammatica realtà. Servono soluzioni concrete per il contrasto del disagio lavorativo del Personale di Polizia Penitenziaria. Come anche hanno evidenziato autorevoli esperti del settore, è necessario strutturare un’apposita direzione medica della Polizia Penitenziaria, composta da medici e da psicologi impegnati a tutelare e promuovere la salute di tutti i dipendenti dell’Amministrazione Penitenziaria”.

“Qui servono – conclude Capece –  azioni concrete e non le chiacchiere ministeriali e dipartimentali che su tutti queste tragedie non ha fatto e non fa nulla: è vergognoso e inaccettabile!”.

Gennaro De Fazio, segretario generale della UilPa, il sindacato di polizia penitenziaria della Uil, commenta: “Quello dei suicidi nelle forze dell’ordine e, particolarmente, nel Corpo di polizia penitenziaria, la cui incidenza è notevolmente superiore che nella restante popolazione, è un fenomeno che necessita di essere investigato compiutamente e affrontato concretamente”.

“Non riteniamo affatto sufficienti – afferma De Fazio – le iniziative e i supporti, anche di natura psicologica, finalizzati a intercettare a valle il disagio, ma reputiamo necessari e non più rinviabili interventi a monte che lo prevengano. Ciò si può realizzare, in primis, “umanizzando” le condizioni di lavoro anche attraverso il rispetto dei diritti e delle prerogative contrattuali”.

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