È stato un risveglio un pò insolito quello della natura del Parco reale e del Giardino Inglese alle ore 5,30 di questa domenica 26 agosto.
Lecci e canfori avranno sbadigliato increduli vedendo sfilare fiumane di visitatori sul viale centrale.
Mentre i ricci e le civette, sentinelle notturne del Museo Verde, devono aver avuto un sussulto di sdegno nel vedersi contendere i primi bagliori dell’alba dagli sguardi indiscreti degli umani.
Eppure, in fondo, la natura della Reggia di Caserta è ben disposta nei confronti dei suoi visitatori che hanno fatto registrare quasi mille presenze per questo evento che in molti hanno dichiarato magnifico e da ripetere.
La frescura del mattino, l’insolita esperienza percettiva, oltre alla bellezza in sé del Complesso vanvitelliano, e le esibizioni del Progetto Sonora alla Castelluccia e nel Giardino Inglese, con suggestivi racconti inframezzati da musiche del XVIII secolo, hanno attratto tanti giovani e famiglie a partecipare all’iniziativa “Alba alla Reggia di Caserta”, incentivando anche turisti consapevoli a intrattenersi nel territorio casertano durante il fine settimana.
E successo di pubblico c’è stato anche per l’iniziativa “Oltre la Reggia”, che ha registrato oltre 250 iscrizioni, per conoscere, a partire dall’accoglienza degli ospitali padroni di casa dello splendido e curatissimo giardino di Palazzo Cocozza di Montanara, l’antica strada che collegava Casertavecchia con il villaggio Torre, la storia del territorio della provincia di Caserta e scoprire come l’acqua dell’Acquedotto Carolino, dalle sorgenti del Fizzo, alimenta le fontane del Parco reale.
Grande entusiasmo dei visitatori come del personale della Reggia e dei privati, che hanno collaborato con passione e impegno per la perfetta riuscita delle iniziative in questa calda giornata di fine agosto.
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Interpretando la volontà dei propri ascoltatori, Radio PRIMARETE, “la radio dei casertani sparsi nel mondo“, esprime alla direttrice della Museo Reggia di Caserta Tiziana Maffei la NETTA CONTRARIETA’ verso la sua decisione di procedere all’ABBATTIMENTO INDISCRIMINATO nel Parco della Reggia (creato nel 1752) di ben 750 piante di lecci, grandi alberi sempreverdi che hanno una vita media di 1000 anni, deturpando gravemente ed irrimediabilmente la bellezza del parco stesso.