E’ raccontando ad alcuni amici quello che gli era accaduto poco prima che un 20enne della provincia di Viterbo ha scoperto che, quello che riteneva essere stato un tentativo di truffa sventato grazie alla tempestiva comunicazione di Poste Italiane, era stata invece una truffa vera e propria orchestrata da 3 campani.
In particolare la vittima è stato contattato dal numero di telefono ufficiale di Poste Italiane (che poi si è scoperto essere stato clonato) il cui interlocutore, dichiarando di essere un dipendente delle poste, lo aveva avvertivo che ignoti si erano intrusi nel suo conto corrente effettuando un bonifico di €1.800 e che per revocarlo avrebbe dovuto seguire le sue istruzioni.
Contestualmente alla telefonata gli sono giunti anche dei messaggi dalla chat ufficiale di PosteInfo (anche questa poi accertata essere stata clonata) con cui veniva avvisato dell’imminente chiamata di un operatore che gli avrebbe dato indicazioni per revocare il bonifico.
Credendo di riuscire in tempo a revocarlo, ha seguito le procedure fornite.
Solo dopo aver parlato con i suoi amici, ha appreso che in realtà poteva trattarsi di una truffa. Nell’effettuare alcune verifiche si è accorto che, con quella procedura, aveva effettuato e non revocato un bonifico in favore di un 19enne di Falciano del Massico.
Ha quindi allertato i carabinieri denunciando i fatti e bloccato il bonifico recandosi personalmente presso l’ufficio postale.
Per sua fortuna è riuscito in tempo a bloccare il conto del truffatore prima che quest’ultimo riuscisse a riscuotere il denaro dal conto corrente aperto presso un istituto di credito di Sessa Aurunca.
Il giovane truffatore, infatti, recatosi presso l’istituto di credito per ritirare il denaro, è stato fermato dai carabinieri che sono riusciti a bloccare ed identificare anche altri due complici, un 45enne e un 33enne di Napoli, deferendoli tutti in stato di libertà.
A tal proposito i Carabinieri invitano a diffidare di qualsiasi persona che, qualificandosi come “dipendente delle Poste Italiane/Istituti di Credito”, chieda – attraverso il telefono, e-mail, sms, chat di social network – di effettuare procedure da loro indicate e/o che richiedono dati personali e riservati come il “nome utente”, le password, i codici di sicurezza per eseguire una transazione.
Se qualcuno, anche presentandosi come un operatore di Poste Italiane o PostePay, dovesse chiedere tali informazioni, si tratta certamente di un tentativo di frode.
E’ opportuno pertanto, prima di eseguire procedure dettate, di accertarsi personalmente presso l’Ente di riferimento.