Direttore della Reggia di Caserta Tiziana Maffei ha dato il benvenuto ai relatori e alla platea.
Ha detto Maffei: “Si concludono le Celebrazioni vanvitelliane con questi due giorni di studio e approfondimento
dedicati all’opera magna di Luigi Vanvitelli Questo è il cantiere dei cantieri. Un orgoglio per me, per tutto lo staff del Museo e per tutti coloro che lavorano con e per il Museo concludere le Celebrazioni vanvitelliane con la restituzione alla collettività dell’ala ovest del Palazzo Reale. E’ stato un anno intenso, corale e bellissimo, in cui abbiamo portato Luigi Vanvitelli in tutta Italia. Mai come in questi mesi si è parlato del Maestro e della sua eredità e, non solo, da parte della Reggia di Caserta e dei partner delle Celebrazioni vanvitelliane, ma ad opera di associazioni, istituzioni, enti e studiosi che hanno così amplificato la promozione della conoscenza della genialità
di Vanvitelli in tutto il nostro Paese e all’estero“.
Ad aprire e moderare i lavori Valeria Di Fratta, funzionario alla Comunicazione, Valorizzazione e Promozione della Reggia di Caserta: “Per il Maestro il disegno ha una duplice funzione: studiare e comunicare. Le idee abbozzate da Vanvitelli nei primi schizzi presero forma nei disegni di progetto che confluirono nella “Dichiarazione dei disegni del Real palazzo di Caserta” che entusiasmarono le reali Maestà di Borbone. Indagheremo in maniera approfondita il progetto vanvitelliano della Reggia di Caserta partendo proprio dalle tavole della Dichiarazione, evidenziando le differenze tra la progettazione e la sua effettiva realizzazione e puntando l’attenzione sui ripensamenti dell’architetto resi evidenti dai rilievi condotti sul Palazzo”.
Hanno quindi presentato i loro studi i ricercatori indipendenti Giovanni Maria Bagordo, Gian Carlo Cundari e Maria Rosaria Cundari su “Dichiarazione dei disegni del Real Palazzo di Caserta alle Sacre reali Maestà. Studi sul corpus dei disegni di Luigi Vanvitelli, fonte letteraria e fonte iconografica”. A illustrare importanti dettagli dell’opera vanvitelliana emersi durante le fasi di cantiere dell’ala ovest del Palazzo reale, Barbara Del Prete, funzionario Architetto della Reggia di Caserta: “Intrecciando le informazioni recepite durante le lavorazioni con i Disegni di Luigi Vanvitelli del 1751 e 1756 abbiamo scoperto che fino alla morte di Luigi Vanvitelli la realizzazione di questa parte del Palazzo reale è avvenuta secondo i progetti del maestro. Successivamente, per ragioni in corso di approfondimento, sono state apportate alcune modifiche”.
Del Prete ha anche presentato alla platea di uditori gli esiti di alcuni approfondimenti condotti: “La Gran Galleria al piano reale corrisponde oggi a ciò che è lo spazio occupato al livello sottostante dal palco del Teatro di Corte e dei camerini, mentre gli ambienti adiacenti alla Gran Galleria corrispondono alla platea. Abbiamo trovato così anche l’ingranaggio che serviva per alzare e abbassare il lampadario del Teatro di Corte. Per questo abbiamo pensato di stilizzare graficamente il lampadario e disegnarlo così, in corrispondenza esatta con il punto in cui si trova, per poter lasciare un segno al piano superiore“.
A seguire gli interventi di Fabio Colonnese, ricercatore del Dipartimento di Storia, disegno e restauro dell’architettura, Università Sapienza di Roma, dello studio realizzato con Laura Carnevali, ex-Prof. Ordinario Dipartimento di Storia, disegno e restauro dell’architettura, Università Sapienza di Roma, Elena Ippoliti, Prof. Ordinario Dipartimento di Storia, disegno e restauro dell’architettura, Università Sapienza di Roma, Marco Carpiceci, Prof. Associato Dipartimento di Storia, disegno e restauro dell’architettura, Università Sapienza di Roma, Maria Martone, ex-Prof. associato Dipartimento di Storia, disegno e restauro dell’architettura, Università Sapienza di Roma, di Alessandra Meschini, Prof. Associato Dipartimento di Storia, disegno e restauro dell’architettura, Università Sapienza di Roma, di Leonardo Paris e di Manuela Piscitelli sul ventennale del rilievo di Palazzo Reale con riflessioni e valutazioni a confronto con la Dichiarazione dei disegni di Vanvitelli; di Giorgia Strano, architetto della Sapienza, Università di Roma, sul progetto della Gran galleria e la sua restituzione contemporanea; di Annarita Teodosio, Università di Salerno, Dipartimento di Ingegneria Civile, sui modelli vanvitelliani della Reggia di Caserta.
Nel pomeriggio focus della sessione 2 del convegno, moderata dal Professore ordinario dell’Università degli studi Federico II, Fabio Mangone, sono stati i materiali. Per il Palazzo Reale Re Carlo e Luigi Vanvitelli predilessero solo materiali di ottima qualità, provenienti dalle cave del regno, nonché dell’ampio utilizzo e reimpiego di marmi antichi.
Interventi di Claudia Cennamo, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, Dipartimento di Architettura e Disegno industriale, sul marmo di Vitulano; di Adele Fiadino, Professore associato di Storia dell’Architettura, Dipartimento di Architettura di Pescara, Università degli Studi G. d’Annunzio Chieti Pescara, di Domenico Potenza, professore associato in Progettazione Architettonica e Urbana, Dipartimento di Architettura di Pescara, Università degli Studi G. d’Annunzio Chieti Pescara, su Luigi Vanvitelli e le pietre della Reggia, tra arte, tecnica e tradizione; di Maria Rosaria Iacono, già Ministero della Cultura, bibliotecaria e responsabile servizio educativo, e di Pietro Di Lorenzo, Sistema Museale Terra di Lavoro “Natura e paesaggio asserviti al genio: Vanvitelli e le risorse naturali e i materiali artificiali per la Reggia”; di Maurizio Delli Santi, Architetto, Consiglio nazionale delle ricerche presso l’ Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale dal titolo “Luigi Vanvitelli e i marmi antichi: le due colonne di “verde antico” della cattedrale normanna brindisina di Oria reimpiegati nella Reggia di Caserta; di Veronica Pennini, ricercatrice indipendente “Maggiore ornamento della Reggia, reimpiego e uso di marmi antichi nella Reggia di Caserta” di Amalia Gioia, Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento, “Le facciate della Reggia di Caserta: un nuovo contributo nella conoscenza dei materiali costitutivi delle superfici architettoniche”. A conclusione della giornata di convegno, la sessione video su materiali e tecniche con gli approfondimenti del personale tecnico e degli esperti delle ditte impegnate negli interventi di restauro alla Reggia di Caserta. Domani, sabato 2 marzo, i lavori riprenderanno alle 9.30 con la sessione relativa al Palazzo Reale moderata da Massimo Visone, ricercatore di Storia dell’architettura del Dipartimento di architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Luigi Vanvitelli, grazie alle sue ampie competenze ingegneristiche e al suo rigore architettonico, seppe dare soluzioni concrete alle esigenze della committenza reale. Fu, però, grazie al suo genio creativo che egli seppe stupire e interpretare meravigliosamente il sogno che i Borbone avevano per Caserta e la sua Reggia: la realizzazione di un’opera che avrebbe dovuto testimoniare a imperitura memoria la grandezza della dinastia borbonica e la ricchezza del Regno di Napoli.
Questo l’elenco degli interventi:
– “A ogni quadro la sua cornice. Il rapporto cannocchiale-parco nel palazzo reale di Caserta” di Giovanni Maria Bagordo, ricercatore indipendente;
– “La Scala regia di Caserta negli scritti di Luigi Vanvitelli”, di Rosanna Misso, architetto, storica dell’arte, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli;
– “La decorazione della Cappella Palatina tra opere incompiute, perdute e superstiti“. Con una nota sui materiali “napoletani” del tabernacolo, di Paola Coniglio, Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento;
– “Minerva, Musica e le altre“. Proposta di interpretazione iconografica delle statue femminili della sala degli alabardieri di Marco Carpiceci, Sapienza Università di Roma, Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura, e Tiziana Iazeolla, Storica dell’Arte, PhD, “Archivio Nicola Ciletti“;
– “Luigi Vanvitelli: dal Real Teatro di San Carlo al Real Teatro di Caserta” di Margherita Gargiulo, Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli, e Stefania Prisco, PhD Student, Università degli studi di Firenze, SAGAS, Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo;
– “Si cavano a tutta passata li fondamenti”. Luigi Vanvitelli e lo scavo per il Nuovo Real Palazzo di Caserta di Raffaele Orlando, Museo Reggia di Caserta;
A seguire la sessione 4: “Il Parco e il sistema dell’acqua”, moderata da Antonio Ferrara, La Repubblica Napoli.
Il Parco Reale deve le sue origini a Luigi Vanvitelli e a suo figlio Carlo: fu realizzato per volere di Re Carlo di Borbone e del suo giovanissimo successore Ferdinando IV. Il progetto coniuga modelli rinascimentali italiani con soluzioni di stampo francese, introdotte a Versailles dall’Architetto André Le Nôtre. L’asse centrale, costituito dalla Via d’Acqua completa il cosiddetto “effetto cannocchiale” del porticato del Palazzo Reale, unendo idealmente la Reggia a Napoli tramite quello che oggi è Viale Carlo III. Protagonista assoluta del progetto di Vanvitelli, l’acqua giunge al Parco grazie ai 38 chilometri di canalizzazioni dell’Acquedotto Carolino. I 76 ettari del Bosco di San Silvestro e i 23 del Giardino Inglese completano un sistema paesaggistico articolato e suggestivo.
Di seguito gli interventi:
– “Tra ragione e utopia: la diffusione di un modello paesaggistico nei Giardini Reali”, di Roberta Campagna, ricercatrice indipendente;
– “L’Acquedotto Carolino: Dalla conoscenza alla valorizzazione”, di Iovine Rocco, ricercatore indipendente;
– “Le opere di ingegneria idraulica e la trasformazione del paesaggio“. Contributo sull’Acquedotto, di Roberto Stallone, ricercatore indipendente;
Sessione 5: “Luigi Vanvitelli, l’uomo e il professionista“, moderata da Anna Cipparrone, storico dell’arte. Luigi Vanvitelli, pittore, scenografo, ingegnere e architetto, è stato un uomo pratico e volitivo, che porta a compimento sempre i suoi progetti. Esaustiva una sua frequente espressione “O’ da fare assai, assaissimo“. Un grande lavoratore che, pur essendo una celebrità ai suoi tempi, viene definito “facile e docile” nel rapporto con i suoi collaboratori. Questa sessione intende indagare la personalità di questa poliedrica figura attraverso una nuova lettura del suo epistolario.
Di seguito gli interventi:
– “Il restauro delle Lettere di Luigi Vanvitelli (1751-1768)”, di Gennaro Tortino Museo Reggia di Caserta;
– “Documenti inediti del carteggio vanvitelliano della Biblioteca Palatina della Reggia di Caserta”, di Giuseppe De Nitto, già Direttore della Biblioteca Universitaria di Napoli, membro del Consiglio direttivo dell’Associazione “Amici della Reggia”.
Sessione 6: “L’eredità di Luigi Vanvitelli”, moderata da Anna Cipparrone. La Reggia di Caserta con
il Palazzo, il Parco e l’infrastruttura dell’Acquedotto, lasciò un segno forte sul territorio e un grande impatto sui contemporanei e su quanti poterono conoscere queste opere. Riflessione sul lavoro di suo figlio Carlo che porta a compimento la sua opera più maestosa e con la presentazione del centro documentale a lui dedicato.
Di seguito gli interventi:
– “Oltre il noto, Carlo Vanvitelli nel cantiere della Reggia“, di Ornella Cirillo, Università della Campania
Luigi Vanvitelli, Dipartimento di Architettura e Disegno industriale.
A chiusura del convegno “Il cantiere dei cantiere” verranno presentati da Gennaro Tortino, funzionario Restauratore Conservatore della Reggia di Caserta, il centro documentale “Luigi Vanvitelli” e dal professore ordinario dell’Università degli studi Federico II, Fabio Mangone, gli atti del convegno “Luigi Vanvitelli: Il linguaggio e la tecnica” Organizzato dall’Università degli studi di Napoli Federico II dal 28 febbraio al 2 marzo 2023.