A latere di un processo che lo vede ancora coinvolto (insieme ad una sessantina di altri imputati) e che ha avuto origine da una inchiesta della magistratura su episodi di truffa e corruzione all’Asl di Caserta, su di lui gravava anche una pesante accusa di violenza sessuale e violenza privata ai danni di una sua paziente 50enne affetta da problemi psichici, episodio “venuto a galla” a seguito delle indagini coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Geraldina Cozzolino.
Secondo l’accusa, il medico, nel suo studio privato, avrebbe abusato della donna, residente a Napoli, sfruttando la condizione di inferiorità psichica in ragione di un particolare stato psicopatologico della donna. In particolare, in un’intercettazione telefonica, si sarebbe sentito il medico chiedere alla donna di non far sapere nulla e di tenere segreto ciò che era successo.
A seguito delle discussioni del pubblico ministero e degli avvocati difensori Raffaele Costanzo e Giovanni Cantelli, la seconda sezione collegiale del Tribunale di Napoli Nord, presieduta dalla dottoressa Lucia Ferraro, ha assolto “perché il fatto non sussiste” il medico Luigi Carizzone, ex-dirigente del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl Caserta con sede ad Aversa. In altre parole, qualora anche ci fosse stato un rapporto intimo tra l’ex dirigente ASL e la sua paziente, i giudici hanno sentenziato che il Carizzone non ha comunque compiuto abusi sessuali sulla donna.