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Il Prefetto firma l’interdittiva antimafia per la “Edil Marzo” ed il sindaco Carlo Marino azzera la sua giunta

L’amministrazione comunale di Caserta è in piena bagarre!

Al termine del Consiglio Comunale e di una Giunta svoltasi successivamente, il sindaco Carlo Marino che, lo ricordiamo, è imputato per turbativa d’asta per una gara di appalto dei rifiuti da 116 milioni di euro – ha azzerato l’esecutivo, revocando tutti gli assessori, con l’intenzione di formare una nuova giunta.

Una decisione preannunciata prima della riunione dal primo cittadino che ha scatenato le proteste nella sua giunta culminate con le dimissioni da assessore prima di Annamaria Sadutto e poi del vicesindaco Emiliano Casale.

La Sadutto – consuocera in pectore di Carlo Marino – le ha formalizzate con una lettera inviata al Sindaco, al Presidente del Consiglio Comunale Lorenzo Gentile ed al Segretario Comunale Salvatore Massi. Dopo la vicenda giudiziaria che ha coinvolto Massimiliano Marzo e svariati funzionari comunali, la Sadutto – che per ben tre anni ha condiviso tutto l’operato della giunta e dell’amministrazione – scrive tra l’altro, come fosse stata folgorata sulla via di Damasco, che “non condivido più nulla del modo di governare la città: non i metodi; non lo stile; non l’approccio ai temi senza una visione; non il pragmatismo senza tensione ideale; non le continue transazioni senza prospettive; non le decisioni prese altrove da ratificare; non l’assecondare soluzioni che, mettiamola così, non guardano al bene comune“. Poi conclude con un “pistolotto” sulla politica attuale, descrivendola come “priva di una vera discussione nei partiti e dominata da logiche politiche mercantili e tatticismi logori” (NdR: Bah, meglio tardi che mai…).

Emiliano Casale ha invece motivato le sue dimissioni come una “…scelta sofferta e ragionata, avendo in questo momento bisogno di chiarire la mia posizione processuale che mi ha visto coinvolto nell’inchiesta dei mesi scorsi“, aggiungendo altresì di voler affrontare “…questo momento nel modo che ritengo più degno, da uomo libero, da cittadino” e sottolineando infine di sentirsi “… sereno con la coscienza, soprattutto per l’impegno profuso in questi anni da amministratore pubblico della mia città”.

Ad alimentare il “fuoco delle polemiche” che eleva ulteriormente le temperature già torride per il gran caldo, la decisione presa neanche 24h prima dal Prefetto di Caserta Giuseppe Castaldo che ha firmato l’interdittiva antimafia nei confronti della “Edil Marzo“, azienda di famiglia dell’ex-assessore comunale Massimiliano Marzo (che ne è socio al 50% nonché amministratore), indagato dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere nell’ambito dell’inchiesta per corruzione e voto di scambio al Comune. Secondo l’accusa, Marzo avrebbe indotto gli imprenditori beneficiati ad acquistare materiale edile presso la sua azienda di famiglia ed in questo modo il fatturato sarebbe aumentato in maniera consistente dopo le elezioni.

Che dire? A Santa Chiara, ropp’arrubbata, fecetter e port’ e fierro!

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