Approfondimento Caserta

La conoscenza del mondo e i sistemi percettivi spiegati dalla Dott.sa Raffaela Valentino

Spesso ci si interroga sulla conoscenza del mondo e sul senso da dare agli interventi educativi e formativi.

Le informazioni che ci giungono continuamente attraverso i sensi sono elaborate e sintetizzate dal nostro cervello allo scopo di creare un modello interno o una rappresentazione  del mondo esterno e degli oggetti ed eventi che lo popolano.

Questo modello interno è alla base della nostra esperienza percettiva del mondo, cioè dell’abilità di riconoscere con cognizione di logica, gli oggetti e le persone, il loro movimento e la loro disposizione nello spazio. Prima di arrivare a questo tipo di conoscenza dobbiamo riconoscere il nostro schema corporeo che non è innato, ma si forma  progressivamente nei primi anni di vita: prima come rappresentazione globale e poi analizzando con attenzione i particolari.

Che la nostra percezione richieda processi dal basso verso l’alto per la percezione globale e dall’alto verso il basso per la visione dei dettagli, lo vediamo anche nella vita quotidiana.

Dunque, la conoscenza delle coordinate spaziali del proprio corpo e dello spazio circostante è il pre-requisito di ogni azione. I diversi aspetti della percezione visuo-spaziale comprendono anche la percezione della profondità, dell’orientamento di linee, di  forme e colori.

Inoltre, la memoria, definita come la facoltà di riattivare nel presente gli accadimenti del passato, serve anche a creare nuove conoscenze per poter valutare ciò che ci circonda.

La principale distinzione è tra una memoria a breve termine e  una memoria a lungo termine. Per memoria a breve termine s’intende la quantità d’informazione che si riesce a conservare in un certo periodo di tempo in modo da poterla ricordare esattamente.

Esistono diversi tipi di memoria a breve termine a seconda della modalità sensoriale impiegata:

 1) Memoria a breve termine uditivo-verbale;

 2) Memoria a breve termine visuo-spaziale;

  3) Memoria di lavoro o memoria operativa.

La memoria a lungo termine è la capacità di immagazzinare l’informazione in modo stabile tramite consolidamento della traccia mnestica. Esistono diversi tipi di memoria a lungo termine:

 a) Memoria procedurale (contiene le informazioni relative a come fare un dato compito);

 b) Memoria episodica  (ritenzione degli eventi giorno dopo giorno)

 c) Memoria semantica (conoscenze relative ai significati).

Un’altra funzione a cui mirano i sistemi percettivi è quella di guidare le nostre azioni motorie sugli oggetti che ci circondano.

Le funzioni cognitive costituiscono una serie collegata di capacità diverse: in primis, l’attenzione che è l’insieme dei  diversi processi di selezione che il cervello mette in atto nei confronti degli stimoli che ci giungono dal mondo esterno attraverso i sensi,inoltre la capacità di programmare, modificare e verificare un’azione volta al raggiungimento di un determinato scopo.

Quando si lavora con bambini o adulti che presentano svariati  tipi di problemi, ognuno di esso è portatore di una storia anagrafica, anamnestica, clinica-strumentale.

Il nostro primo obiettivo è quello di acquisire informazioni relative alle capacità comunicative e alle possibili difficoltà nello svolgimento in autonomia delle attività di vita quotidiana.

Per cui è necessario dare libertà al bambino o chi per esso, di valutare non solo la mimica e la fluidità dell’eloquio, ma anche l’orientamento spaziale e temporale.

L’educazione e rieducazione intese come formazione  e  sviluppo delle abilità deficitarie presuppone la conoscenza e l’integrità di tutti i processi cognitivi che formano  il programma.

L’educazione e la riabilitazione è caratterizzata da un processo di tipo pedagogico come:

attenzione, motivazione,capacità di comprensione, capacità di apprendimento e così via,il tutto per influenzare profondamente i risultati.

Gli organi di senso registrano stimoli fisici e trasmettono al cervello segnali bioelettrici che danno  luogo a sensazioni.

Le sensazioni variano in modo simile nei diversi sistemi  al variare dell’intensità e della frequenza di stimolazione.

Per esempio, nel sistema uditivo grazie all’analisi di frequenza e variazione della frequenza nel tempo riusciamo a distinguere il suono di una vocale da quello di una consonante, il suono di una parola o di una sillaba da quello di un’altra.

Anche il silenzio merita particolare attenzione,infatti, il silenzio costituisce un modo strategico di comunicare e il suo significato varia con le situazioni, con le relazioni e con la cultura di riferimento.

Il silenzio è governato da regole che il bambino deve imparare al pari del linguaggio e degli altri sistemi di segnalazione.

Possiamo distinguere tre tipi di apprendimento:

  1. Apprendimento supervisionato, ossia quando c’è l’insegnante che fa in modo che si impari a produrre una risposta corretta, per esempio un bambino che impara a leggere, a cui viene detto il suono di una parola, mentre gli viene mostrata la scritta corrispondente;.
  2. Apprendimento per autorganizzazione;
  3. Apprendimento per rinforzo.

In effetti, l’attenzione modula la percezione,che è un processo articolato, il quale attraverso la progressiva elaborazione interna di informazioni semplici ottenute da differenti modalità sensitive (visiva, tattile, uditiva, gustativa e olfattiva), ci consente l’accesso alla conoscenza semantica e conseguentemente alla comprensione-riconoscimento degli stimoli derivanti dall’ambiente, sia esterno che interno al corpo.

Il linguaggio prevede un versante espressivo o di produzione e uno recettivo o di comprensione. Il primo corrisponde alla capacità di esprimersi con parole (produzione di linguaggio orale e scritto),il secondo alla capacità d’intendere,cioè di comprendere il significato delle parole (udite e lette). La capacità di parlare è legata all’efficienza di una complessa organizzazione cerebrale.

Il bambino deve imparare a riprodurre con appropriati movimenti articolatori oro-facciali la parola udita, atta a indicare una cosa e a controllare l’esattezza dell’espressione orale. Infatti, le funzioni esecutive sono quelle capacità che danno alla persona un indipendenza, cioè consentono di estrarre informazioni per la risoluzione di un problema. Un altro aspetto importante è la flessibilità cioè la capacità di valutare immediatamente il risultato che si sta ottenendo passando da un concetto all’altro . Per cui presuppongono capacità di calcolo, di giudizio e di confronto, astrazione, generalizzazione e formazione di concetti.

Non vi è cognizione né intelligenza senza memoria.

La memoria trattiene non solo le nostre percezioni, le nostre azioni e i loro scopi, ma anche i nostri sentimenti,la nostra immaginazione e il percorso stesso del nostro pensiero.

L’insieme delle nostre esperienze va a costituire la nostra identità.

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