Cronaca Provincia di Caserta

Sequestrato a Conca della Campania un frantoio oleario per illecito smaltimento di residuo ad elevato carico inquinante

I militari appartenenti ai Nuclei Carabinieri Forestale di Vairano Patenora e di Roccamonfina, congiuntamente a personale ARPAC del Dipartimento di Caserta, nel corso della campagna controlli acque di vegetazione, hanno sottoposto a controllo un frantoio oleario sito in comune di Conca della Campania, accertando delle violazioni ambientali che hanno determinato di dover procedere al sequestro preventivo d’iniziativa di:

  1. area della estensione di circa 230 mq attigua all’impianto del frantoio ove sono risultati depositati/smaltiti illecitamente circa 20 metri cubi circa di sanse umide (NdR: La sansa è un residuo della spremitura dell’olio dalle olive costituito da detriti di buccia, polpa e nocciolo, il quale residuo è diverso dalle acque di vegetazione), provenienti dalla molitura delle olive prodotte dalla lavorazione delle olive;

  2. uno scarrabile colmo di 30 mc di sanse umide provenienti dalla molitura delle olive prodotte dal frantoio oleario, posizionato all’interno della predetta area posta in sequestro, dal quale si è accertata la tracimazione delle sanse umide sul suolo circostante;

  3. area della estensione di circa 150 mq circa di terreno agricolo ove sono risultati depositati/smaltiti illecitamente circa 60 metri cubi di sanse umide provenienti dalla molitura delle olive prodotte dal frantoio oleario in argomento.

Il titolare del frantoio oleario è stato deferito in stato di libertà per il reato di gestione e/o smaltimento illecito di rifiuti speciali non pericolosi.

Nel corso del precitato controllo è stata anche accertata una violazione di carattere amministrativo per aver effettuato lo spandimento di acque di vegetazione in terreno con pendenza meda superiore al 15%, privo di adeguate sistemazioni idraulico agrarie volte ad evitare il ruscellamento. Per detta violazione è stata contestata una sanzione amministrativa che va da un minimo di euro 600 ad un massimo di euro 6000.

Giova rammentare che la campagna di controlli sulla gestione delle acque di vegetazione prodotte dalla molitura delle olive trova la sua ragione a causa dell’elevato carico inquinante di natura organica posseduto da tale scarto di lavorazione che, se non idoneamente gestito, può arrecare gravi danni alle acque superficiali e di falda.

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