“La solidarietà fa la differenza” è lo slogan coniato da Cgil, Cisl e Uil Caserta per la celebrazione del 1° Maggio.
L’appuntamento, per quest’anno, a Carinaro, luogo simbolo della crisi industriale che attanaglia la provincia di Caserta.
La Festa del Lavoro si tiene quindi nel luogo che è il simbolo dei senza lavoro, trasformandosi in una “Giornata per il Lavoro”.
Un massiccio, colorato e partecipato corteo, partito alle ore 9,30 dall’Area Demaniale (Piazza Mercato), ha attraversato le strade principali di Carinaro fino a raggiungere Piazza Trieste e Trento dove sindacati e rappresentanti del mondo istituzionale (con i lavoratori, in piazza anche tanti sindaci arrivati da tutta la provincia, con le fasce tricolori e i gonfaloni), ma soprattutto i lavoratori hanno fatto i loro interventi a sostegno del lavoro.
Sul palco è intervenuto anche anche Luciano Morelli, presidente degli industriali della provincia di Caserta, accolto dal grido “La gente come noi non molla mai” urlato dei lavoratori Whirlpool. “Sono qui – ha esordito Morelli – tra voi, stamattina per dirvi che, se voi non mollate, neanche le imprese della provincia di Caserta mollano. Il problema di fondo è che il sistema paese non funziona e ha scarsa attenzione verso il mezzogiorno. Vogliamo che la provincia di Caserta torni ad essere tra le più industrializzate del mezzogiorno. Non mi sottraggo alle responsabilità, ma sappiate – ha concluso – che tutti gli imprenditori vogliono lo sviluppo e vogliamo che il governo riprenda a parlare di politica industriale“.
Poi la parola, per l’intervento conclusivo, al segretario generale della Cgil Campania, Franco Tavella. “Se c’è un governo serio, deve – ha detto – dimostrarlo adesso. Non deve permettere alla multinazionali come la Whirlpool di venire in Italia a fare shopping di aziende e poi licenziare i lavoratori. e poi ha continuato: “Dobbiamo dare a questa vertenza un profilo nazionale, per evitare che si scelga di abbandonare il mezzogiorno e la Campania a se stessa per rafforzare le aree più forte del paese. E se dopo l’ulteriore trattativa del 5 e l’8 maggio la Whirlpool non dovesse cambiare idea sulla chiusura dello stabilimento di Carinaro, dobbiamo proclamare uno sciopero generale di tutti i lavoratori“.
“Dopo la notizia choc della chiusura dello stabilimento Indesit/Whirlpool, Carinaro – ha detto il sindaco Dell’Aprevitola – è diventato il simbolo del processo di deindustrializzazione che sta investendo la provincia di Caserta“.”Ma questa – ha concluso – è anche una piazza di speranza e di solidarietà“
La provincia di Caserta ha perso negli ultimi anni 8mila posti di lavoro: salita al 29% la disoccupazione, al 47% quella giovanile ed al 71% quella femminile.
Un quadro che diventa sempre più drammatico per la provincia casertana, segnata da una crisi profonda che non guarda in faccia a nessuno. E’ in questo contesto che si inserisce il caso Indesit, resosi protagonista negli ultimi giorni delle cronache nazionali con la vertenza Whirpool.
Ed è ovviamente allarme sul territorio: la chiusura infatti dello stabilimento Indesit a Carinaro, così come i 1350 esuberi e gli 815 lavoratori a rischio, non rientrano nei patti siglati nel dicembre 2013 con l’acquisizione dell’Indesit da parte della Whirpool.
“La vicenda Indesit è emblematica – spiega Giovanni Letizia (Cisl) – non solo perché si tratta di uno stabilimento storico, ma anche perché, attorno ad essa, si gioca il futuro di questa provincia. L’impegno messo in campo dai sindacati non basta, serve anche quello delle istituzioni: questa provincia può uscire dalla crisi solo se recupera al suo interno una classe dirigente che metta in campo interventi straordinari”.
Della stessa idea la segretaria Cgil, Camilla Bernabei: “L’ipotesi di piattaforma da noi redatta va condivisa con il mondo imprenditoriale e con un impegno politico fino ad ora assente”. Non è mancato il riferimento a quella classe politica ‘dormiente’, ma svegliatasi per la campagna elettorale: “Da parte nostra non è partito nessun invito alla manifestazione del 1 maggio. La piazza è aperta a tutti, ma non possiamo permettere – incalza la Bernabei – che le difficoltà di questo territorio vengano strumentalizzate per campagne elettorali sulla pelle dei lavoratori. In 5 anni non abbiamo mai avuto il piacere di avere Stefano Caldoro in provincia per un confronto. Dalla classe politica ed amministrativa non serve solidarietà, ma occorre invece un impegno concreto”.