Legalità, giovani ed Europa.Tre obiettivi da raggiungere in un territorio difficile che sta rialzando la testa dopo anni di tenebre.
La sfida è stata lanciata durante il pranzo a sfondo benefico per il lancio de “Il Paguro”, ostello della gioventù e centro di aggregazione giovanile per il servizio del volontariato europeo, inaugurato, lo scorso 30 giugno, a Casapesenna.
Ospite d’onore, Gianni Pittella, europarlamentare e presidente del gruppo S&D al Pe.
Il pranzo, organizzato dall’associazione Giosef (Giovani senza frontiere), in collaborazione con il Comune e il consorzio Agrorinasce, era il pretesto per raccogliere risorse utili ad avviare le attività dell’ostello e del centro di aggregazione.
Ai fornelli, gli chef della Nco (Nuova cucina organizzata) di Peppe Pagano, che conducono il ristorante-pizzeria del centro di avviamento al lavoro artigianale “Don Milani” di Casal di Principe, bene confiscato a Mario Caterino, uomo di Francesco “Sandokan” Schiavone, e inaugurato il 29 giugno.
La struttura, che si trova al civico 5 della IV traversa di via Raffaello, è sorta all’interno della villa confiscata al clan camorristico di Casal di Principe; l’immobile, gestito da Giosef, è stato restituito alla comunità grazie a un progetto di riqualificazione promosso da Agrorinasce e finanziato con i fondi del PON “Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno“, Ob. Conv. 2007-2013, ed oggi può ospitare fino a 28 persone, con posti letto e cucina.
«Sono queste iniziative – ha dichiarato Pittella – che rappresentano la vera anima dell’Europa, quella che piace ai cittadini, quella che incarna i valori di accoglienza e di solidarietà cui si ispira la Comunità europea».
Presenti, tra gli altri, Gianni Allucci, amministratore delegato di Agrorinasce, Lorenzo Floresta ed Enrico Vellante, il primo, presidente di Giosef, il secondo, project manager, Vito Marotta, sindaco di San Nicola La Strada, Antonio Papa, sindaco di Santa Maria la Fossa, Ludovico Coronella, assessore a Casal di Principe, e Marcello De Rosa, sindaco della città, che sui beni confiscati ha affermato: «Una volta rimessi in senso, devono portare frutto al territorio, devono creare un indotto che possa favorire sviluppo e crescita».
La stessa convinzione è stata espressa da Vellante: «Vogliamo offrire un’altra immagine al territorio, che per troppo tempo è stato conosciuto solo per vicende negative».
De Rosa ha, poi, ribadito l’importanza del lavoro svolto da Agrorinasce, «la cui presenza è diventata – ha detto – fondamentale per la liberazione di beni simulacro del malaffare».
Foresta: «Ripartiamo da Casapesenna, con il nostro motto “Uniti nella diversità” e con tanti progetti».
«Ringrazio tutti di cuore – ha concluso Allucci – e, in particolare, Pittella, che ha subito accolto il nostro invito. “Il Paguro”, piccola casa per i giovani europei, non poteva sperare in un ospite migliore».