Annullata anche l’ordinanza di carcerazione preventiva per Francesco Martino, imprenditore di Casapesenna, finito ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta che vede coinvolti, tra gli altri, l’ex consigliere regionale Angelo Polverino, l’ex sindaco di Caserta Pio Del Gaudio ed il deputato di Forza Italia Carlo Sarro (rispettivamente al cento, a sn ed a dx della foto).
Il Tribunale del Riesame, dopo aver dato parere favorevole alla scarcerazione dell’ex-sindaco (accolta la richiesta presentata dall’avvocato Dezio Ferraro) e del deputato forzista, ha accolto anche la tesi dell’avvocato Domenico Cesaro, difensore di Martino, basata sull’insussistenza sia della corruzione sia dell’aggravante dell’art. 7, in quanto dagli atti del processo non emergeva alcun legame tra Martino ed appartenenti al clan camorristico dei casalesi.
L’imprenditore casapennese era stato tratto in arresto per il reato di corruzione, in concorso con l’allora candidato alle Regionali Angelo Polverino, poiché secondo la Procura aveva elargito a questi una somma di 20mila euro al fine di ottenerne aggiudicazioni di appalti pubblici, il tutto aggravato dalla circostanza di aver agito per agevolare il clan camorristico Zagaria.
Il Tribunale del Riesame ha, dunque, rimesso in libertà anche Martino ponendo in discussione l’intero impianto accusatorio.
Intanto Pio Del Gaudio si gode la libertà “ritrovata” al termine di quella ‘”esperienza incredibile” – come lui stesso dalla sua pagina Facebook l’ha definita – iniziata all’alba del 14 Luglio scorso quando, con un arresto a dir poco “rocambolesco” effettuato dai carabinieri con l’uso di un elicottero, scattarono le manette per l’ex primo cittadino che, secondo l’accusa mossa dal Gip Egle Pilla, avrebbe accettato un finanziamento illecito per la campagna elettorale del 2011 da parte di Pino Fontana, imprenditore al soldo di Michele Zagaria, ras dei Casalesi finito in carcere dopo il blitz del 17 dicembre 2011.
Per Pio Del Gaudio dunque, secondo il Riesame, non sussistono indizi gravi da poterlo trattenere in carcere, sebbene resti al banco degli imputati.
In libertà anche Carlo Sarro.
Inoltrato alla Camera dei Deputati il provvedimento del Tribunale del Riesame di Napoli con il quale è stata annullata l’ordinanza di arresti domiciliari per il deputato di Forza Italia. La decisione del riesame chiude di fatto la procedura avviata dalla Camera per decidere se autorizzare o negare l’arresto del deputato.
“L’onorevole Sarro è abbastanza scosso per quanto accaduto. Per lui sono stati giorni di sofferenza, soprattutto dal punto di vista psicologico”, ha detto ancora l’avvocato Maiello. Il legale dell’onorevole Sarro ha sottolineato che la decisione dei giudici ha restituito “tranquillità” al parlamentare “dopo questi giorni bui“.
Ricordiamo che Sarro è coinvolto nell’operazione Medea, condotta dai Ros, scattata la settimana scorsa e che ha fatto luce su una serie di fitti intrecci tra politici, imprenditori e casalesi.
La Dda di Napoli ha eseguito due diverse ordinanze: la prima riguarda 10 destinatari di misure cautelari in carcere, e tra questi Tommaso Barbato, ex senatore ed ex consigliere regionale campano dell’Udeur, oltre ad Angelo Polverino e Pio Del Gaudio.
La seconda invece riguarda le richieste agli arresti domiciliari, oltre al deputato Carlo Sarro, anche il brigadiere dei carabiniere Alessandro Cervizzi.
Il coinvolgimento di Carlo Sarro – avvocato, commissario del consorzio Ato 3, vicepresidente della commissione giustizia di Montecitorio, e membro della commissione antimafia poi dimessosi per questioni di opportunità – riguarderebbe un’aggiudicazione di una gara di appalto nell’area sarnese-vesuviana. “Non si è dimostrato – ha detto lo stesso Sarro – come fosse stata alterata questa gara: la mia immagine e la mia reputazione sono state massacrate a livello nazionale in maniera immotivata“.