I carabinieri hanno arrestato Giovanni Esposito, dopo ben 13 anni di latitanza. Con lui sono finiti in manette, con l’accusa di favoreggiamento personale, Carmela Romanelli, 52 anni e Biagio Esposito, 26 anni, figlio del latitante Giovanni Esposito, bloccato dai carabinieri in un appartamento di Sessa Aurunca . I due sono stati trovati insieme al boss in un appartamento del comune casertano. Nell’abitazione i militari dell’Arma hanno trovato e sequestrato anche un borsone, nascosto nella camera da letto, dove c’erano 41 proiettili calibro 9 e due fondine di cui una ascellare. Giovanni Esposito e’ stato trovato dai carabinieri armato di una pistola pronta all’uso marca Bernardelli calibro 9 caricata con 9 proiettili. Giovanni Esposito, il latitante del clan dei Muzzoni arrestato dai carabinieri a Sessa Aurunca , figura tra i cento latitanti piu’ ricercati d’Italia. Piu’ volte era stata proposta la sua ”promozione” tra i primi 30 fra i quali, pero’, non e’ mai entrato. Il cosiddetto clan dei Muzzoni di Sessa Aurunca fa parte di quella che e’ stata definita la confederazione dei Casalesi. A capo della cosca c’era Mario Esposito, detenuto in regime ex art. 41 bis. La cosca era gestita anche da Gaetano Di Lorenzo, arrestato in Spagna dopo una lunga latitanza e anch’egli, ma solo di recente, sottoposto in regime di carcere duro. ”Dopo l’ala stragista del clan dei Casalesi, guidata da Giuseppe Setola – ha detto il pm della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, Catello Maresca – il clan dei Muzzoni puo’ essere considerato il piu’ efferato tra quelli attivi nel Casertano”. ”I numerosi arresti messi a segno dalle forze dell’ordine, sotto il coordinamento della magistratura – ha aggiunto il magistrato che ha coordinato le operazioni per l’arresto di Michele Zagaria – hanno accresciuto il suo peso criminale. Con i suoi 13 anni di latitanza puo’ essere inserito a pieno titolo tra i boss in fuga che hanno goduto di un’articolata ed efficiente rete di appoggi”.