Potrebbe essere stata vittima di una rapina, Agnese Maria Coscia, una pensionata di 62 anni, uccisa nella sua abitazione di Maddaloni, con una trentina di coltellate. La Squadra Mobile della Questura di Caserta, che indaga sull’omicidio, al momento non esclude altre ipotesi. A dare l’allarme e’ stato un vicino, avvertito dal figlio che era in casa: Manlio Spagnuolo, 26 anni, ha raccontato agli investigatori che, nottetempo, tre delinquenti si sono introdotti nell’abitazione armati di un coltello. Il giovane ha tentato di opporre resistenza ma e’ stato bloccato e legato. Poi, i tre, si sono accaniti sulla donna, poi trovata nel salone in un lago di sangue. La casa e’ stata messa parzialmente a soqquadro. Sulla porta d’ingresso e sulle finestre non ci sarebbero segni di effrazione e, al momento, non ancora chiaro se sia stato rubato qualcosa. Dopo la tragedia – e’ la versione fornita dal giovane – i tre uomini sono fuggiti. Manlio e’ riuscito a trascinarsi sul pianerottolo e ad avvertire i vicini che hanno subito chiesto l’intervento della Polizia. Le indagini sono coordinate dal sostituto della Procura di Santa Maria Capua Vetere, Silvio Marco Guarriello, giunto sul posto con il medico legale. Agnese Maria Coscia era stata dipendente dell’ufficio dell’Agricoltura della Regione Campania e aveva lavorato anche nel Centro di Formazione ed Orientamento Professionale Regionale della citta’. La cognata della donna, giunta da Roma, ha riferito che i rapporti tra madre e figlio erano sempre stati ottimi, soprattutto dopo il grave incidente stradale di cui era stato vittima Manlio, finito in coma. Chi la conosceva l’ha definita una persona molto dinamica. Era vedova (il marito, vigile urbano a Maddaloni e in seguito responsabile dell’ufficio elettorale del Comune di Maddaloni, e’ morto qualche anno fa). Aveva quattro figli,due femmine e due maschi e, nell’appartamento via Brecciame 43 dove e’ stata assassinata, viveva con l’ultimo, Manlio, da poco laureato in economia aziendale (aveva conseguito la laurea triennale). Un