Minacce, insulti, ricatti, istigazione dei tifosi e della collettività ai danni di terzi.
Alla fine si è arrivati ad un accordo tra la Casertana FC ed il commissario prefettizio di Caserta Dott.ssa Maria Grazia Nicolò, dopo l’incontro svoltosi presso la sede municipale di Caserta a cui hanno partecipato il presidente della società sportiva Pasquale Corvino, il consulente legale Gennaro Iannotti, la commissaria ed i dirigenti Franco Biondi e Girolamo Santonastaso.
La richiesta proveniente da Palazzo Castropignano era di concedere l’uso dello Stadio comunale “A. Pinto” per le partite casalinghe della squadra rossoblù dietro pagamento di quanto previsto nel regolamento comunale vigente e cioè 2400 euro per una partita diurna e 3200 euro per le notturne.
Un regolamento approvato dalle precedenti amministrazioni comunali (di cui lo stesso Corvino, anche solo come semplice consigliere comunale, ha fatto parte per anni ed anni) e che la Nicolò, in qualità di Commissario Prefettizio, ha il dovere di applicare (NdR: ma, se si ritengono eccessivamente onerose le tariffe in esso contenute, perché la “politica” – che ne aveva la possibilità fino a quando è stato in carica un sindaco ed un consiglio comunale – non ha sentito “la necessità” di modificare il regolamento invece di aizzare le folle contro un Commissario Prefettizio che tale possibilità invece non ha?).
Alla fine si è risolto come era prevedibile e cioè con la Casertana FC che ha proposto un compromesso mettendo “mano alla tasca” per l‘uso del bene pubblico (lo stadio Pinto): così si è giunti a siglare l’accordo che prevede che la società sportiva paghi 1650 euro per ogni gara (senza alcuna differenza tra partite diurne e notturne) da destinare alle spese per le utenze (acqua e corrente elettrica) e per il custode preposto ad aprire e chiudere i cancelli dello stadio. In più, la Casertana FC (che continuerà ad usufruire, sette giorni su sette, anche della sede della società e dello Store all’interno dei locali dello Stadio) si assume anche tutti gli oneri economici derivanti dalla manutenzione e pulizia dei locali e dalla cura del manto erboso, esonerando altresì il Comune da ogni esborso.
In conclusione il presidente Corvino ha commentato: “Abbiamo finalmente trovato una soluzione ad uno problemi che mi ero prefissato di risolvere sin dal mio primo giorno di presidente. Il Comune ha riconosciuto l’impegno profuso dalla Casertana negli ultimi anni per far sì che l’impianto potesse essere utilizzabile nel campionato di Lega Pro. Così come noi abbiamo sempre saputo bene quali siano le esigenze di un ente comunale. Abbiamo superato questo ostacolo. Da qui alla fine della stagione la Casertana scenderà regolarmente in campo allo stadio ‘Pinto’ senza dover temere imprevisti. Mi sento di ringraziare profondamente la Dott.ssa Nicolò per la disponibilità mostrata in un momento così delicato e decisivo”.
Chiusa quindi questa “storiaccia” – sviluppatasi invero con un susseguirsi talvolta di episodi davvero “poco edificanti” – nell’unico modo possibile, adesso ci si può concentrare esclusivamente sulle vicende sportive di un campionato che vede la Casertana solitaria capolista del girone C.
E, a proposito di girone C della Lega Pro, dopo le penalizzazioni in classifica subite nei gg. scorsi da Benevento (-1), Catania (-2), Ischia (-4) e Martina Franca (-1) che hanno sostanzialmente modificato la classifica del girone (il Benevento è scivolato al quinto posto, lasciando il solo Lecce al quarto posto; l’Ischia è passata a 10 punti, lasciando la zona alta della classifica; il Catania è rientrato nella zona play out, rimanendo con soli 6 punti, nonostante i 17 conquistati sul campo – in totale infatti gli etnei hanno avuto finora ben 11 punti di penalizzazione – ed il Martina Franca ha raggiunto il Catanzaro all’ultimo posto a quota 5 punti), si annunciano altri interventi del Tribunale.
E stavolta a ”rischiare” sono Akragas, Catanzaro, Fidelis Andria, Juve Stabia e Monopoli, deferite dalla procura Federale nell’ambito del filone calcio-scommesse di Catanzaro che ha interessato in totale 29 società e oltre 50 dirigenti.
L’indagine è ancora in corso e, se questi club saranno ritenuti colpevoli, riceveranno, oltre ad una multa, anche una penalizzazione in classifica.
Coinvolte anche società sportive attualmente in serie D e cioé Comprensorio Montalto, Due Torri, Hinterreggio, Neapolis, Nerostellati Frattese, Pro Ebolitana (all’epoca in Lega Pro), Puteolana Internapoli, Scafatese e Sorrento insieme a Barletta, Grosseto, Torres, Vigor Lamezia ed Aversa Normanna, tutte e cinque fino alla passata stagione in Lega Pro.
In particolare, l’Aversa Normanna è stata deferita “a titolo di responsabilità presunta” per l’illecito sportivo commesso a proprio vantaggio da persone ad essa estranee in occasione della gara Aversa Normanna-Barletta dello scorso 11 aprile 2015. Nel provvedimento del tribunale di Catanzaro però non emergono nomi di dirigenti aversani (deferiti solamente dirigenti del club pugliese) e, per questo motivo, dal club granata si ostenta “tranquillità”.