JUVECASERTA – SCAVOLINI BANCA MARCHE PESARO 66-77
(19 -20; 16-26; 17-18; 15-13)
Nel basket, di solito, vince chi ha più fame e “fuoco” cestistico. Pesaro voleva i due punti-salvezza con tutte le sue forze, Caserta solo il dessert dei playoff: ha vinto Pesaro a mani basse.
Marchigiani costantemente in testa dal primo istante (2-7 di Kinsey dopo 3’); Caserta rimedia con un 5-0 al primo strappo (7-7).Torey Thomas, starter al posto dell’acciaccato Stipcevic, piazza due bombe, ma con la 2-3 la Juve rientra e, con Jelovac, mette addirittura la testa avanti (11-10 dopo 5’).Nel primo periodo i bianconeri sprecano troppi palloni in fase offensiva e concedono extrapossessi letali alla formazione di Markovski che aumenta il ritmo e vola sul 13-20 a 1’ dalla fine del primo periodo. Altro 6-0 e si va al primo pit-stop sul 19-20.
Flamini commette quattro falli in 2’ e 40”, Pesaro rimane a secco per 3’, ma la Juve non ne approfitta, così Stipcevic e Kinsey siglano il nuovo massimo vantaggio dopo 13’ (23-30) e Mack dilata il gap dall’arco un minuto dopo (25-33). Michelori (alla fine 13 punti in 22’ con ben 26 di valutazione) torna ad essere il Gladiatore e prova a tenere a galla, da solo, la formazione casertana. Pesaro però gioca un 5 vs 1 e il play croato (19 punti in 26’) fissa il finale del primo tempo sul 35-46.
L’impressione è che Caserta non riuscirebbe a vincere nemmeno giocando tre giorni; la fame dei marchigiani è nettamente superiore e, nonostante un black out di altri 3’, la Scavo prende il comando delle operazioni e prova ad umiliare la Juve: 43-59 dopo 28’.
L’ultimo quarto serve solo per definire il punteggio finale; Caserta non è mai più in partita (scarto minimo -9) e Pesaro vince con pieno merito –anche se nella valutazione prevalgono i padroni di casa per 76-64- non riuscendo però a ribaltare il -14 dell’Adriatic Arena (anche se a 2′ dalla fine era 57-75), complici i 14 liberi in più segnati da Caserta.
In sala stampa Sacripanti ha riconosciuto che i suoi hanno giocato male non riuscendo ad imporre il proprio gioco (in particolare uno spento Akindele, autore di soli 6 punti); squadra troppo soft e senza la giusta reattività e voglia di vincere al contrario della Scavolini –a cui, sportivamente, ha fatto i complimenti- che, con la vittoria del PalaMaggiò, si è praticamente assicurata la salvezza.
Markovski ha lodato la dedizione dei suoi nel rispetto del piano gara; ha commentato la bella vittoria nata da una difesa arcigna che ha sprigionato i fruttuosi contoipiedi e le numerose perse di Caserta. In particolare il coach ospite ha sottolineato la grande prestazione della sua panchina, in particolare il career high italiano di Torey Thomas (13).
Campionato quindi virtualmente chiuso per la Juve che dovrà/potrà provare a conquistare altre vittorie spot per arricchire il carniere di questo torneo in attesa che la dirigenza sveli i programmi per la prossima stagione e fissi gli obiettivi ad una piazza che ha rutrovato l’antico calore.