Un investimento pubblico-privato da alcune decine di milioni di euro, una capacita’ di produzione pari a venti telai in fibra di carbonio al giorno per sei anni, oltre 200 dipendenti, di cui un centinaio riassorbiti dalla Cig (ex Benfil e Tessival).
Sono alcuni dei numeri della Adler, la fabbrica high tech inaugurata nell’ex polo tessile di Airola (Benevento) che si segnala come il più’ grande stabilimento industriale italiano (38 mila metri quadri di capannone rimessi a nuovo in meno di un anno) destinato alla produzione di componenti in fibra di carbonio per l’industria automotive. La Adler lavorerà per la Fiat da cui ha ottenuto la commessa per la produzione del telaio della 4C, un coupe’ di nuova concezione dal telaio leggerissimo e dai consumi contenuti per un impatto ambientale particolarmente basso. ”Siamo i primi in Italia – spiega il presidente del gruppo Adler, il napoletano Paolo Scudieri – a produrre telai solo in fibra di carbonio, un record per la Campania che conferma la nostra grande tradizione nel campo dell’automotive’‘.
Scudieri e’ partito con un investimento personale pari a 12 milioni cui si aggiungono fondi pubblici legati a vari contratti di programma e destinati ai servizi. La prossima settimana, inoltre, verranno sbloccati altri 30 milioni del Pac destinati all’area di crisi di Airola (42 le aziende che hanno fatto domanda). ”Nonostante il perdurare della crisi – ha detto Scudieri – oggi scriviamo una pagina positiva. Lo facciamo scommettendo sui nostri valori di riferimento: l’innovazione e l’internazionalizzazione, senza dimenticare il territorio”. L’auto sara’ sul mercato a partire da settembre.
Una curiosità: del progetto fa parte anche un’azienda inglese, la Amber, che si stabilirà presto ad Airola per fornire il carbonio da lavorare nella Adler.
Per il Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, l’insediamento industriale dell’Adler inaugurato ad Airola e’ il frutto della sinergia tra ”buona politica, buona impresa e buon sindacato”.
”C’e’ un retroscena – ha ricordato Caldoro – dietro l’investimento realizzato ad Airola. E’ nato tutto con uno scontro duro con il governo Monti quando dovevamo riprogrammare le risorse destinate al Sud dal Pac (Piano azione e coesione). La mia idea era che si dovesse colpire subito la crisi sul ciclo economico riprogrammando sulle aree di crisi e non solo sugli ammortizzatori perche’ altrimenti le imprese sarebbero arrivate morte. E sono riconoscente ai ministri Passera e Barca che hanno condiviso questa azione. Ma tutto questo e’ stato possibile anche grazie al lavoro straordinario dell’impresa e del sindacato. E bravo anche il Comune a saper selezionare l’impresa sul territorio. Quello di oggi e’ l’esempio del Sud che cresce e cosi’ diamo speranza ai giovani’‘.
Caldoro ha incassato anche la rassicurazione dal ministro Passera che la settimana prossima verranno sbloccati i 30 milioni (sui 150 del Pac) destinati all’area di crisi di Airola.